- Le cinque famiglie senza casa in corteo davanti a Palazzo delle Aquile
- Con loro il Centro sociale Ex Karcere e Comitato territoriale Olivella
- Nelle ultime settimane le famiglie sono scese più volte in presidio
Prosegue la mobilitazione contro lo sgombero dell’ex Monastero di Sant’Andrea di piazza Parlatoio. Nelle ultime settimane le famiglie sono più volte scese in presidio, prima davanti all’assessorato alle politiche sociali e poi davanti il palazzo arcivescovile, ottenendo un tavolo tecnico tra curia, assessorato alla casa del Comune e occupanti.
Il corteo di fronte a Palazzo delle Aquile
Le cinque famiglie senza casa, insieme al Centro sociale Ex Karcere e al Comitato territoriale Olivella, sono arrivate in corteo davanti a Palazzo delle Aquile, sede del Comune.
Nelle ultime settimane è stato lanciato un appello rivolto alla società civile per sostenere queste famiglie che rivendicano il diritto alla casa.
Una situazione difficile per cinque famiglie
“I cinque nuclei familiari, che da nove anni vivono in occupazione nell’ex Monastero di proprietà della curia – si legge in una nota degli organizzatori della protesta – hanno ricevuto da parte degli assistenti sociali diverse minacce di sgombero; attraverso dei colloqui individuali è stato reso chiaro che da lì devono andare via. Alcuni giorni fa, inoltre, le famiglie sono state svegliate dall’arrivo delle forze dell’ordine che hanno svolto un’operazione di identificazione di tutti gli occupanti, bimbi e bimbe compresi. L’unica soluzione finora proposta a queste famiglie è la possibilità di accedere al pagamento di un anno di affitto; le famiglie però sanno bene che si tratta di una soluzione tampone. Il Comune, che dovrebbe trovare una soluzione concreta e definitiva al problema, si dimostra incapace”.
Precedente protesta al palazzo Arcivescovile
Nei giorni scorsi la protesta delle famiglie senza casa aveva fatto capolino davanti il palazzo Arcivescovile, sede della Curia Palermitana e protagonista all’interno della vicenda. Già nei giorni precedente gli occupanti erano scesi in piazza davanti l’assessorato alle politiche sociali, in via Garibaldi, ottenendo un incontro con l’assessore.
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