“Il Comune non utilizza tutti i soldi che ha a disposizione per l’emergenza abitativa. Questa la denuncia del Sunia nei confronti del Comune. “Sul sottoconto della tesoreria comunale – scrive il sindacato -, la disponibilità residua, di circa un milione di euro, è superiore a quella consentita dalla circolare 23/2000 dell’assessorato Economia. E la Regione, per questo motivo, sostiene di non poter trasferire altre somme. Il risultato è che tante famiglie si recano al Comune in attesa di risposta per l’integrazione all’affitto e vengono rimandate indietro”. Da qui la richiesta all’amministrazione di sbloccare le somme accantonate per l’emergenza abitativa”.
Il Sunia il 18 gennaio ha inviato una lettera alla Regione chiedendo spiegazioni sul mancato pagamento agli aventi diritto, da parte del Comune di Palermo, delle quote spettanti per il contributo per l’alloggio alle famiglie. “L’assessorato alle Attività sociali ci aveva detto che tale situazione era dovuta al mancato recepimento delle somme che la Regione dovrebbe versare nelle casse comunali. Così abbiamo indagato in cerca di spiegazioni – aggiunge Zaher Darwish segretario regionale Sunia –. E l’assessorato ci ha risposto che il conto ha superato la capienza e non possono entrare altre somme. La Regione ha più volte comunicato al Comune di non poter trasferire il contributo. E ha chiesto notizie a riguardo”.
Alla conferenza stampa, organizzata per denunciare quanto sta accadendo, sono state invitate quattro famiglie con gravi problematiche familiari e abitative: Elisa Ventimiglia, con figlio di 12 anni portatore di handicap grave. Anna Nicotra, con figlio e marito malati. Raffaella Santichella, ragazza madre con figlia di 8 anni malata. E la famiglia Gandolfo, marito e moglie due figli, sgomberati da via Sadat.
“Vivono tutte in condizioni di disagio abitativo e non ricevono nessuna risposta dal Comune. Sono casi esemplari rispetto alle 1.800 famiglie iscritte nella graduatoria per l’emergenza abitativa – continua Zaher Darwish – A queste si aggiungono circa 250 persone persone senza fissa dimora. Negli ultimi anni, cinque persone senza casa sono morte a Palermo, l’ultimo l’estate scorsa: un ragazzo straniero morto in via Crispi. Abbiamo chiesto che per i senza tetto il Comune destini un immobile. Per tutte queste esigenze non abbiamo mai ricevuto risposte adeguate”.
“Riteniamo grave – aggiunge Darwish – che il Comune assuma questo atteggiamento nei confronti delle famiglie. Chiediamo al Comune di sbloccare queste somme e utilizzarle per dare una risposta concreta alle famiglie. Crediamo che, fra le altre cose, sia da valutare il reperimento in città di immobili che possono essere affittati dal Comune e destinati alle famiglie in disagio abitativo. Col milione accantonato, alla media di 400 euro, potrebbe affittati almeno 200 appartamenti”.
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(riprese Marcella Chirchio)