Un censimento degli immobili pubblici che possono essere messi a disposizione delle famiglie senza tetto, una riforma generale del diritto all’abitare che preveda una percentuale del bilancio regionale e di quello cittadino da destinare alla questione abitativa.
Sono alcune delle richieste fatte dal Sunia e dalla Cgil Palermo, all’iniziativa Abitare, famiglie, sviluppo a San Mattia ai Crociferi. Il segretario generale del Sunia Palermo, Zaher Darwish, e il segretario Cgil Palermo Enzo Campo hanno lanciato l’allarme sulla condizione abitativa delle persone più povere, che resta allarmante, e chiesto di affrontare la questione dell’abitare in maniera dinamica, per invertire la tendenza.
“La questione abitativa non può essere più affrontata come un’emergenza. Bisogna aprire una vertenza strategica, in cui il tema dell’abitare e dei servizi, e la riorganizzazione del tessuto delle periferie, vengano messi al centro di una serie programmazione di interventi – hanno detto Enzo Campo e Zaher Darwish, alla presenza, tra gli altri dell’assessore alla Cittadinanza sociale del Comune Giuseppe Mattina – Il problema dell’abitare richiede un nuovo modello di sviluppo della città. Serve uno sforzo per realizzare un percorso assieme all’amministrazione pubblica che veda partecipi i sindacati della casa, la società civile, l’Università, i centri di ricerca. Noi oggi abbiamo presentato alcune proposte. Si può destinare parte del ricavo della vendita dei palazzi pubblici al tema dell’abitare Così come si possono utilizzare strutture periferiche per portare nei quartieri uffici comunali, biblioteche e facoltà dell’università”. E nascerà una sinergia con il dipartimento Darch e la scuola Politecnica dell’Università di Palermo per la definizione di progetti necessari alle periferie in vista del nuovo piano regolatore comunale.
Il Sunia ha elencato i dati della crisi che investe le famiglie. “La difficile condizione di chi non ha una casa rischia di aggravarsi per la stretta del ministro Salvini sugli sgomberi delle case contro l’abusivismo – ha aggiunto Darwish – In Sicilia ci son circa 10 mila famiglie iscritte nella graduatoria per una casa popolare e solo poche centinaia hanno ottenuto un alloggio. Inoltre a Palermo ci sono 6mila persone senza casa, 1.300 sono gli sfratti eseguiti ogni anno, quasi sempre per morosità incolpevole e sono 2 mila nuclei familiari inseriti nelle liste per l’emergenza abitativa ma la graduatoria è ferma dal 2006. Un quadro critico, che ha generato situazioni di illegalità con le continue occupazioni abusive. La sanatoria della Regione potrà risolvere il problema per 3.700 famiglie a Palermo e oggi sono giunte circa 850 richieste di regolarizzazione. Ma nella graduatoria ci sono 10 mila famiglie. Quindi il sistema lascerebbe fuori più di 6 mila famiglie”. L’iniziativa è stata conclusa dal segretario generale del Sunia Sicilia Giusi Milazzo.