- Il Pd ricorda Emanuele Macaluso
- Evento online con Valentina Cuppi, Piero Fassino e Peppe Provenzano
- Il politico morto il 19 gennaio scorso a Roma all’Ospedale Gemelli
Il Partito Democratico omaggia il ricordo del politico, sindacalista e giornalista italiano Emanuele Macaluso scomparso il 19 gennaio scorso a Roma all’Ospedale Gemelli.
Chi era Emanuele Macaluso
Nato a Caltanissetta il 21 marzo del 1924, fu esponente del Partito comunista sin dai tempi della clandestinità e venne chiamato da Palmiro Togliatti alla Segreteria divenendone uno tra i più giovani componenti. Il 1 maggio del 1947 fu tra i testimoni della strage di Portella della Ginestra quando il bandito Salvatore Giuliano sparò contro la folla uccidendo 11 lavoratori e ferendone molti altri. Macaluso si iscrisse al Partito Comunista d’Italia prima della caduta del Regime fascista.
Fu deputato all’Ars per 5 legislature
“Abbiamo voluto ricordare Emanuele Macaluso attraverso i pensieri, gli aneddoti e le storie di chi lo ha conosciuto e frequentato nell’arco della sua lunga vita politica. L’obiettivo è quello di trasferire un ricordo vero e vivo del pensiero di Emanuele Macaluso, soprattutto alle giovani generazioni”, dice il segretario regionale Anthony Barbagallo che ha voluto e promosso un incontro in “Ricordo di Emanuele Macaluso: nel 97° anniversario della nascita”. Un confronto dibattito-dibattito in seguito al quale il PD Sicilia si farà carico di promuovere presso i vertici dell’ARS la pubblicazione di tutti gli interventi che Macaluso effettuò a Sala D’Ercole, dove fu deputato per 5 legislature.
Un uomo che rappresenta la politica fatta di lotta
Alla riunione in video conferenza hanno partecipato Valentina Cuppi, presidente nazionale del PD e il neo vice segretario nazionale, Peppe Provenzano. Sono intervenuti il capogruppo del PD all’Ars, Giuseppe Lupo e Antonello Cracolici, deputato regionale, Alfio Mannino, segretario regionale della Cgil, Elisa Carbone, sindaca di Sommatino e componente della segreteria regionale e poi storici iscritti al PCI/PD come Vladimiro Crisafulli, Giovanni Panepinto e Lillo Speziale. “Con le critiche di Macaluso – ha detto il neo vicesegretario Giuseppe Provenzano – al PD dobbiamo ancora fare i conti ancora oggi. Per Macaluso il lavoro era la radice della sinistra. Il Pd non ha ancora fatto fino in fondo una ricostruzione di un profilo politico e culturale”. “Oltre al ricordo questo è un momento formativo – ha detto Valentina Cuppi – per riproporre la storia di un uomo che rappresenta la politica fatta di lotta, impegno, passione, una politica fatta per creare un mondo e una società più giusta per le persone. Un esempio che ci sprona a fare politica, che ci insegna a vivere il partito con questi valori”.
“Non si sottraeva mai a un confronto sincero”
“Macaluso era un siciliano fieri delle proprie radici. Ma io voglio ricordarlo – ha detto Piero Fassino – per un aspetto, in particolare. Per carattere infatti non si sottraeva mai a un confronto sincero seppur aspro e duro e per questo si scontrava all’interno del Partito e non solo, con chi rinchiudeva l’impegno del Partito in Sicilia alla sola lotta alla mafia. Ma lo ricordo anche – ha proseguito – come un grande dirigente di Partito che ha espresso nel suo modo di concepire la politica la consapevolezza che un Partito anche dall’opposizione può esprimere una funzione nazionale, capace di trovare sempre il punto di congiunzione – ha concluso – tra l’interessa di parte che rappresenta e l’interesse generale del Paese”.
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