In Sicilia per le elezioni regionali ha votato il 48,62% degli elettori. Alle precedenti regionali nel 2017 aveva votato il 46,75%. Questi i dati che vengono fuori dal report dell’ufficio elettorale della Regione. Dati comunque bassi se si pensa che più di un elettore su due non si è recato alle urne.
Dato il leggero aumento rispetto alla precedente tornata
In particolare, sull’isola su 4.627.146 elettori sono andati alle urne 2.249.870. Un dato il leggero aumento visto che alle precedenti regionali su 4.661.111 elettori avevano votato 2.179.185. La provincia con la maggiore affluenza è Messina col 53,4% (alle precedenti il 51,75%), quella con la minore partecipazione è Enna col 39,99% (alle precedenti 37,68%). Il partito di maggioranza assoluta nell’isola, tuttavia, si conferma quello dell’astensione, un dato con il quale tutte le forze politiche, di maggioranza e di opposizione, dovranno fare i conti.
Le affluenze per provincia
Dai dati definitivi delle 23 di ieri la provincia con l’affluenza più alta è Messina, al 53,4% (nel 2017 era al 51,75%); a seguire Catania col 52,24% (51,56%) e Palermo al 50,14% (46,4%). Questo il dato per le altre province: Siracusa 48,37% (47,56%), Trapani 48,12% (45,43%), Ragusa 47,08% (47,28%), Agrigento al 41,46% (39,63%), Caltanissetta 40,81% (39,83%) e infine Enna al 39,99% (37,68%).
Dato in controtendenza alle politiche
Calo invece per quanto riguarda le nazionali. Il dato dice che in Sicilia per le politiche vi è stato un calo di oltre il 5% dei votanti. La differenza delle percentuali dei votanti è stata spiegata dalla Regione perché è da considerare che “la base elettorale per le regionali è diversa da quella per le politiche, perché lo Stato non considera gli elettori esteri che non hanno optato per il voto per corrispondenza”.
Schifani verso la vittoria, secondo Cateno De Luca
La vittoria di Renato Schifani alla Regione sembra scontata, anche se gli scrutini per l’Ars cominceranno solo nel pomeriggio. In base agli exit poll il candidato della coalizione di centrodestra viene infatti accreditato di una forchetta compresa fra il 37% e il 41%, una percentuale superiore di circa 13 punti rispetto a Cateno De Luca, l’ex sindaco di Messina e leader di Sicilia vera che viene accreditato di un risultato compreso fra il 24% e il 28%.
La Chinnici solo terza poi Di Paola
Dietro di lui la candidata della sinistra (Pd e Centopassi) Caterina Chinnici (tra il 15,5% e il 17%) e il rappresentante del M5s Nuccio Di Paola (13%-17%). Proprio la rottura dell’alleanza tra Dem e Cinquestelle, avvenuta alla vigilia delle elezioni dopo lo svolgimento delle Primarie con l’affermazione della Chinnici, ha impedito qualunque chance di contendere la vittoria finale al centrodestra. Molto indietro gli altri due candidati: il vicepresidente della Regione Gaetanio Armao, in corsa per il Terzo Polo di Calenda, e la rappresentante del movimento Siciliani Liberi Eliana Esposito, indicati tra l’1,5 e il 3,5%. In base a questo risultato il Terzo Polo non riuscirebbe a superare la soglia di sbarramento all’Ars del 5%, rimanendo pertanto fuori da Palazzo dei Normanni.
Alle politiche trionfa il M5S in Sicilia
Più complessa l’analisi del voto per le Politiche, dove il M5s si afferma come il primo partito dell’isola, con percentuali che variano tra il 27% e il 30%, grazie anche all’impegno in campagna elettorale nelle piazze siciliane del suo leader politico Giuseppe Conte. Fratelli d’Italia è dietro di circa dieci punti, ma comunque conferma anche in Sicilia la sua forza elettorale come primo partito del centrodestra. Bene anche Forza Italia, che ottiene un risultato superiore a quello del resto d’Italia, intorno al 10%. Il Pd conosce invece un tracollo, superato in alcuni collegi perfino da Sicilia Vera del Masaniello messinese Cateno De Luca. Il Terzo Polo di Calenda viaggia invece attorno al 5%, la percentuale prevista come soglia di sbarramento alla Regione.
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