Alle 16 del 14 agosto scadono i termini per presentare i simboli degli schieramenti che si presenteranno agli elettori siciliani il 25 settembre prossimo quando saranno eletti il presidente della Regione siciliana e il membri dell’Ars.
Le date per la presentazione delle liste
Nella giornata di oggi è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale della Regione Siciliana il decreto di convocazione dei comizi in vista delle elezioni regionali del 25 settembre. Allo stesso tempo, l’assessorato regionale delle Autonomie locali ha pubblicato le istruzioni per il deposito dei contrassegni di lista per le elezioni all’Assemblea regionale Siciliana. I simboli di lista dovranno essere depositati al dipartimento delle Autonomie locali, in via Trinacria 34 a Palermo, dalle 9 alle 20 di sabato 13 agosto (quarantatreesimo giorno antecedente la data del voto) e dalle 9 alle 16 del 14 agosto (quarantaduesimo giorno antecedente). Il mancato deposito comporta l’impossibilità di presentare le liste nelle circoscrizioni provinciali.
Le indicazioni dell’assessorato
Sono state fissate anche le date dell’affissione dei contrassegni ricevuti, per la visione da parte dei rappresentanti dei partiti o gruppi politici: lunedì 15 (dalle ore 9 alle ore 17) e martedì 16 agosto (dalle ore 9 alle ore 14). Entro questi termini possono essere segnalate eventuali identità o confondibilità dei simboli. Le istruzioni del dipartimento regionale illustrano anche le caratteristiche che i contrassegni devono contenere, i supporti e le dimensioni, il numero di copie da depositare, specificando inoltre chi può effettuare il deposito in forza di esplicito mandato autenticato e altre prescrizioni e modalità a cui attenersi.
Elezioni solo di domenica
Nei giorni scorsi era stato emanato il decreto d’indizione delle elezioni regionali. I seggi in Sicilia si apriranno nella sola giornata di domenica, dalle ore 7 alle 23.
Meno “onorevoli eletti”, la Legge elettorale
Saranno 70 i deputati regionali eletti in Sicilia in forza alle modifiche della legge avvenuta nel 2014. E’ la seconda volta che si applica questa riduzione. Ben 20 deputati in meno si avranno quindi rispetto ai 90 originariamente previsti. La legge elettorale è in gran parte proporzionale, che prevede il voto di preferenza e un premio di maggioranza di sette deputati, tra cui anche il Presidente eletto, alla lista del candidato più votato. Un seggio viene poi assegnato al secondo candidato presidente più votato. I restanti 62 deputati vengono eletti tramite le liste provinciali dove è ammesso il voto disgiunto.
L’elezione del Governatore
Per l’elezione del presidente, vince chi ottiene più voti visto che non è previsto un ballottaggio. Per essere eletti basta avere anche un solo voto in più rispetto agli avversari. L’elettore può comunque votare per il candidato presidente di uno schieramento e per un deputato di una compagine opposta grazie al voto disgiunto.
Lo sbarramento per i partiti
Solo al partito che avrà preso almeno il 5% in almeno 5 province scatterà il seggio. Quindi, un deputato per essere eletto dovrà far parte di uno schieramento che superi il 5% in almeno 5 province e poi aver ottenuto più voti nella lista provinciale che ha appunto superato tale sbarramento. I seggi scattano in base alla percentuale di preferenza ottenuta, più è alta più deputati vengono eletti nella stessa lista.
I 70 seggi, come sono divisi
La ripartizione dei 70 seggi dell’Assemblea nell’ambito dei collegi elettorali, è elaborata sulla base della popolazione residente nell’Isola (5.002.904 abitanti), secondo l’ultimo censimento disponibile. Nel dettaglio, 62 seggi sono così distribuiti nei collegi provinciali: 6 ad Agrigento, 3 a Caltanissetta, 13 a Catania, 2 ad Enna, 8 a Messina, 16 a Palermo, 4 a Ragusa, 5 a Siracusa, 5 a Trapani. Gli otto seggi residui sono assegnati ai collegi aventi i più alti resti, ossia Agrigento, Palermo, Ragusa, Siracusa e Trapani.
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