Mentre i grandi giocano all’eterno gioco del potere, offrendo uno spettacolo incomprensibile ai più, a queste elezioni per il rinnovo del Consiglio comunale di Palermo e del nuovo Sindaco c’è un grande assente. Almeno fino a questo momento. Ed è la Generazione Z, il termine dietro cui si cela l’universo di giovani nati tra il 1995 e il primo decennio di questo millennio. “In questa nuova Repubblica non ci somiglia nessuno”, cantava Antonello Venditti nel 1995. La profezia del cantautore romano s’è avverata ed oggi, tutte le rilevazioni statistiche raccontano della disillusione dei giovani italiani. Per gli esponenti Z made in Palermo, poi, il distacco con il mondo della politica è un solco ancora più profondo, per la sfiducia in una classe politica che i giovani vedono ancora contigua con i sistemi mafiosi: lo dice a chiare lettere l’ultima ricerca diffusa dalla Fondazione “Pio La Torre”.
I giovani e la politica, il rischio è la disaffezione
In generale il termine esatto è disaffezione. Da un lato, la classe politica e dirigente del Paese s’è dimostrata e si dimostra incapace nel raccogliere le istanze di cambiamento provenienti dal mondo dei giovani. Dall’altro, i giovani sembravano avere rinunciato a un ruolo propulsivo e sono quasi del tutto scomparsi dal dibattito politico. Per i ragazzi del 2022, partecipare alla politica sembra essere un esercizio di stile pressocchè inutile.
Come mostrato dal Report 2020 dell’Istat,la mancanza di partecipazione nei confronti dei temi politici riguarda circa il 30% dei giovani tra i 18 e i 34 anni e sfiora quasi il 50% tra i 14 e i 18. Emerge altresì che per il 74,8% la partecipazione politica è indiretta mentre solo l’8% è coinvolto attivamente. Sono numeri che fotografano il disimpegno politico giovanile del nostro Paese e la sfiducia diventata strutturale dei giovani verso le istituzioni politiche.
La lettera appello di Cloe Cusimano a BlogSicilia
Eppure, anche dalla complicatissima partita elettorale di Palermo giungono segnali di “rivolta”. Alla redazione di BlogSicilia è arrivata la lettera appello di una giovanissima candidata. Si chiama Cloe Cusimano ed ha venti anni. Studentessa di Scienze Psicologiche, ha deciso di offrire il suo impegno politico partendo dal basso, anzi dalle periferie. Cloe corre come consigliere della V Circoscrizione di Palermo.
La giovane candidata spiega le ragioni del suo impegno: “ho sempre avuto particolare interesse per la condizione sociale, economica e psicologica di famiglie e ragazzi, purtroppo distrutta dalla società.” Cusimano rimarca la difficoltà di superare le barriere che si frappongono tra i giovani e il mondo politico: “voglio che i miei sogni e i miei progetti possano diventare parte di una realtà che non dà occasioni ed opportunità”.
Cloe, nella sua lettera appello, espone un piccolo decalogo di progetti semplici, da dedicare alle famiglie e al territorio: “luoghi ricreativi per bambini, il miglioramento delle condizioni igieniche di strade, scuole, fermate di mezzi di trasporto pubblico e parchi, dare voce a chi vive delle condizioni di disagio e spesso si ritrova solo, la realizzazione di centri estivi e luoghi d’ interesse comune per ragazzi, la realizzazione di centri/associazioni che aiutino le ragazze madri”. Sul piano sociale, poi, la studentessa candidata punta a far sì che vengano abbattute le barriera fisiche e culturali che impediscono una piena integrazione e
relazione tra i giovani e lavorare per il superamento di ogni forma di emarginazione sociale”. Cloe ha la certezza che “cambiare le cose non è e non sarà facile”. Ma confessa di provare come irresistibile la tentazione di volerci provare.
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