Roberto Lagalla è il sindaco di Palermo. Almeno secondo gli exit poll che lo danno vincente al primo turno a mani basse come da tutte le previsioni. Non hanno avuto effetto gli arresti, le mille violazioni del silenzio elettorale, il caos elettorale con una quarantina di sezioni aperte anche con sei ore di ritardo e tutti i tentativi di inquinare il voto. Ma il dato reale si conoscerà solo in serata. Lo scrutinio, infatti, inizierà solo alle 14,00.
Astensionismo sempre peggio
L’unica vera vittoria è quella che non si vorrebbe raccontare. Vince il partito dei ‘io non voto’. Resta bassa anche nella rilevazione finale delle ore 23 l’affluenza alle urne in Sicilia e in particolare a Palermo dove il voto è proseguito fino a tarda ora anche ben oltre le 23 per tutti coloro che erano già al seggio
L’affluenza a Palermo
A Palermo l’affluenza alla chiusura dei seggi risulta essere del 41,85% contro il 52,60% della stessa ora nelle elezioni precedenti. Una perdita secca di quasi 11 punti percentuali. ha votato molto meno della metà degli aventi diritto al voto complice anche il caos ai seggi, i ritardi nelle aperture, la coincidenza con la finale che ha portato il Palermo in serie B
Nonostante la normalizzazione della situazione, peraltro tardiva, resta alto il rischio concreto di una pioggia di ricorsi e già sono state aperte inchieste su quanto accaduto
L’affluenza nelle province
Nella provincia di Trapani, con due soli comuni chiamati alle urne, alla chiusura ha votato il 55,28%, ad Enna (4 comuni) il 39,56%; nel Ragusano, con 6 comuni al voto, il 57,64%, a Siracusa (5 comuni) 62,87%; a Caltanissetta (7 comuni) il 48,97%; ad Agrigento (10 comuni) affluenza del 52,70%; a Catania il 57,14% (20 comuni), mentre a Palermo città l’affluenza si attesta al 41,85% mentre l’intera provincia al 45,37%. La provincia di Messina che si attesta al 57,73% con il capoluogo al 55,57%. A livello regionale solo a mattina inoltrata è stato possibile calcolare una percentuale media. L’affluenza si attesta al 51,25%
Dove si è votato di più e dove meno
Il Comune con la maggiore affluenza registrata in Sicilia alle 23, a chiusura dei seggi alla fine è risultato Mazzarrone nel Catanese con il 78,67% mentre la palma dell’affluenza più bassa resta ad Acquaviva Platani nel Nisseno con il 19,02%
Gli exit poll
Il centrodestra unito conquisterebbe al primo turno Genova e Palermo. Mentre andrebbero al ballottaggio, Parma, Verona, Catanzaro e L’Aquila. Con il centrosinistra in testa e unito nelle prime due città.
Verso la vittoria al primo turno per il centrodestra unito anche a Palermo, nonostante le polemiche sulla scelta del candidato che ottiene tra il 43 e il 47%. Roberto Lagalla– secondo gli exit poll avrebbe superato il quorum (bastava il 40% grazie alla legge comunale) e surclassato il candidato del fronte progressista Franco Miceli che si fermerebbe al 27-31%.
E’ un segnale in direzione dell’utilità dell’unità per Berlusconi, Meloni e Salvini, ma anche uno scoglio per il destino dell’alleanza Pd-M5s, pronti a indicare con le primarie un candidato unico per le prossime regionali.
Tutti i candidati a Palermo
Per gli exit poll del consorzio Opinio Italia per la Rai, Roberto Lagalla sarebbe il vincitore delle amministrative a Palermo, conquistando Palazzo delle Aquile già al primo turno: la forchetta assegnata al candidato sindaco del centrodestra, alla chiusura dei seggi, è tra il 43 e il 47 per cento.
Con questi numeri, in base alla legge elettorale regionale che assegna subito la vittoria a chi supera il 40 per cento delle preferenze, l’ex Rettore di Palermo sarebbe il nuovo sindaco della quinta città d’Italia. Il centrodestra conquisterebbe dunque la città dopo il regno incontrastato per quarant’anni, anche se in più fasi, di Leoluca Orlando.
Il distacco del candidato dell’area progressista sarebbe notevole, ben 16 punti: Franco Miceli viene dato in una forbice tra il 27 e il 31 per cento. Il centrosinistra, così, perderebbe il governo di Palermo nonostante una campagna elettorale dai toni molto accesi.
Terza piazza per Fabrizio Ferrandelli, sostenuto da quattro liste, tra cui quelle di Azione di Calenda e +Europa: tra il 14 e il 18 per cento. Molto distanti gli altri tre candidati: Rita Barbera, sostenuta anche da Potere al Popolo; l’eurodeputata ex leghista Francesca Donato e l’indipendentista dei ‘Siciliani Liberi’, Ciro Lomonte.
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