“Ritengo necessario che, finita la campagna elettorale, il sindaco Orlando ritorni ad impegnare tutte le sue energie per il governo della città. Si convochi immediatamente una riunione di maggioranza, con il sindaco e la giunta, al fine di definire le priorità e il cronoprogramma degli atti da approvare in Consiglio comunale: regolamento sulla pubblicità, regolamento unico dei mercati, decentramento e beni comuni, piano regolatore generale.”
Lo afferma Giusto Catania, capogruppo di Sinistra Comune al consiglio comunale, il quale sottolinea “dobbiamo ancora percorrere i 55 Km del percorso di trasformazione della città e ho l’impressione che, in queste ultime settimane, i chilometri siano diventati 57 o 58.”
“Il pessimo risultato della lista dei territori, perfino nella città di Palermo, è un campanello d’allarme che mi auguro non venga trascurato da Orlando perché abbiamo un compito storico: rendere irreversibile il processo di cambiamento, evitando in futuro il ritorno della destra che, così come avvenuto alla Regione siciliana, ritorni a mettere le mani sulla città.
Non è utile cercare capri espiatori per il ritorno della destra in Sicilia – conclude Catania – la responsabilità della vittoria di Musumeci è da addebitare prioritamente al cattivo governo della Regione. Per questa ragione governare bene la città è una premessa necessaria per evitare un triste futuro.”
“Tra pochi giorni comincerà una nuova campagna elettorale e chiediamo al sindaco di Palermo di evitare di ripetere l’errore appena commesso con le elezioni regionali: si smarchi dall’abbraccio col Partito Democratico e rilanci il percorso della cosiddetta Anomalia Palermo”. Lo dichiara Vincenzo Fumetta, segretario provinciale di Rifondazione Comunista.
“La sinistra a Palermo ha avuto un importante risultato elettorale e questo è il segno di una città che continua ad aspirare al cambiamento: la storia di Leoluca Orlando e l’esperienza amministrativa della città non può vivere esclusivamente dentro compatibilità col quadro politico.
L’amministrazione Orlando, col contributo determinante di Rifondazione comunista, per cinque anni ha avuto la capacità di attivare un processo di cambiamento e – conclude Fumetta – sarebbe auspicabile continuare sulla scia del percorso avviato evitando di rimanere prigionieri di dinamiche nazionali e regionali”.
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