A poco più di 2 settimane dal voto per le Europee, il consenso appare ancora del tutto incerto.  Se è vero che l’affluenza alle urne sarà scarsa, anche fra coloro che contano di andare a votare le scelte non sembrano ancora fatte e almeno un terzo dei votanti potrebbe cambiare idea nelle ultime due settimane. Tra quanti immaginano di recarsi alle urne, solo il 65%, meno di 2 italiani su 3, ha già un orientamento preciso; il 23% è ancora del tutto indeciso sulla scelta. Il 12% esprime oggi un’intenzione di voto, ammettendo però che potrebbe cambiare idea nei prossimi giorni.

Vince l’incertezza

È lo scenario che emerge dall’ultima indagine condotta dall’Istituto Demopolis, prima del black out sui sondaggi elettorali previsto dalla legge in vista del voto dell’8 e 9 giugno.

“Considerato il quadro di incertezza a 16 giorni dall’appuntamento elettorale – spiega il direttore di Demopolis Pietro Vento – si è scelto di fotografare non solo il voto odierno, ma anche l’elettorato certo, costituito da cittadini che dichiarano di avere già compiuto una scelta definitiva, ed il bacino potenziale delle forze politiche, rappresentato da quanti non escludono l’ipotesi di votare il partito”.

Fratelli d’Italia in testa, 5 stelle e Pd si contendono la seconda piazza

Se ci si recasse oggi alle urne, Fratelli d’Italia sarebbe primo partito con il 27%, con un voto certo del 24,5% ed un potenziale del 30%. Il Partito Democratico, in lieve crescita negli ultimi giorni, otterrebbe il 22%, confidando su uno zoccolo duro del 19,8% e su un potenziale del 24%. Terza posizione al 14,5% per il Movimento 5 Stelle, che può contare su un voto certo dell’11 e un potenziale del 17%.

Si profila una sfida per il quarto posto tra la Lega all’8,8 e Forza Italia all’8,7%, anch’esse con un bacino mobile di elettori che oscilla tra i 6,5 e il 10%.

Chi rischia di non superare lo sbarramento


Altre liste puntano al raggiungimento della soglia necessaria all’ingresso nel Parlamento Europeo: sopra il 4% troviamo oggi Alleanza Verdi Sinistra al 4,3% e la lista Stati Uniti d’Europa al 4,2%. Azione avrebbe oggi il 3,7%, la lista Libertà il 2,8%, la lista Pace Terra e Dignità il 2,2%, tutte con un peso destinato a modificarsi nei prossimi giorni.

“La motivazione e la partecipazione alle urne dei diversi elettorati – afferma il direttore dell’Istituto Demopolis Pietro Vento – incideranno, in modo rilevante, sul peso dei singoli partiti: quella scattata oggi è ovviamente la fotografia di un consenso, ancora mobile, che potrà mutare nelle ultime 2 intense settimane di campagna elettorale”.

Situazione diversa nel collegio Isole secondo Bidimedia

Fin qui la situazione a livello nazionale secondo l’Istituto Demopolis. Il dato nazionale è essenziale sia per lo sbarramento che per la distribuzione dei seggi fra i partiti anche nei singoli collegi. Ma un altro sondaggio presente fra quelli riconosciuti e condotto da Bidimedia, disegna uno scenario diverso a livello localo, quindi nel collegio isole Sicilia Sardegna. Se i dati rilevati a livello nazionale sono sovrapponibili (all’internod ella forbice) a quelli di Demopolis, a livello locale la situazione cambia

In testa in Sicilia si registrerebbe il ritorno del Movimento 5 stelle con il 23,4%. uno schiaffo a chi considerava i pentastellati ormai morti e sepolti” elettoralmente parlando. Lieve flessione ma ottimo secondo posto per Fratelli d’Italia con il 22,7% seguiti dal Pd con un 15% inatteso.

La sorpresa sarebbe l’11% di Cateno De Luca che però rischierebbe di essere inutile. Forza Italia in doppia cifra oltre il 10 (10,6%). Crollo delle Lega al 5%, Verdi al 4% e tutti gli altri sotto il 3%.

La distribuzione dei seggi

Incrociando le stime di voto nazionale a quelle locali il sito la nazione siciliana prova una proiezione degli effetti sull’attribuzione dei seggi che appare sorprendente. Il mancato superamento degli sbarramenti da praticamente tutte le formazioni minori e il risultato dei 5 stelle superiore alle previsioni iniziali, per assurdo, favorirebbe Fratelli d’Italia che riuscirebbe a strappare addirittura 3 seggi nel collegio isole utilizzando i resti. A conti fatti ne toccherebbero due ciascuno a Pd e 5 stelle e, nonostante la buona performance in termini di consensi, solo 1 a Forza Italia

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