Depositate questo pomeriggio alle 16 la lista del Partito Democratico con i candidati alle elezioni Europee per la circoscrizione Isole. Il deposito, presso la Corte d’appello di Palermo, è stato effettuato dal presidente della direzione regionale del Pd, Antonio Ferrante e da Mari Albanese, responsabile del dipartimento regionale Antimafia, alla presenza del segretario regionale, Anthony Barbagallo.
Capolista Elly Schlein, i nomi nomi
La lista oltre alla capolista Elly Schlein, segretaria nazionale del Pd, vede il vice capogruppo al Senato Antonio Nicita, la giornalista Lidia Tilotta, l’eurodeputato uscente Pietro Bartolo, la sarda Angela Quaquero, Giuseppe Lupo, consigliere comunale a Palermo ed ex capogruppo Pd all’Ars, l’avvocato ed ex parlamentare messinese Maria Flavia Timbro e Giuseppe Belvisi, docente ed esperto di fondi europei per l’ambiente.
Barbagallo, “Orgoglioso di tutti i candidati”
“Ci siamo imposti – afferma il segretario regionale, Anthony Barbagallo – di costruire la lista più forte possibile, un traguardo che ritengo raggiunto. Sono orgoglioso di tutti i candidati e ringrazio soprattutto la nostra segretaria nazionale, Elly Schlein, per aver accettato di fare la capolista nel collegio isole. L’obiettivo è quello di – prosegue – prendere un voto in più rispetto alle precedenti elezioni. Sarà molto più difficile ma – conclude – abbiamo la consapevolezza di avere costruito non soltanto nel collegio delle Isole, ma anche in tutto il Paese liste autorevolissime, sull’onda lunga della nostra segretaria nazionale”.
La scelta di non mettere il nome del segretario nazionale
Nei giorni scorsi la segretaria nazionale ha spiegato le scelte fatte a livello complessivo “Noi abbiamo approvato in Direzione delle liste meravigliose perché sono aperte a personalità della società civile che per la loro competenza rappresentano le battaglie per l’Europa che vogliamo e nel contempo tengono insieme le migliori energie del partito. E’ la prima volta che si fanno le liste con un metodo nuovo che archivia il manuale Cencelli. E per tenere il partito unito le abbiamo fatte insieme alla minoranza: non ci sono state scene traumatiche o notti dei lunghi coltelli, sono state approvate all’unanimità” ha detto questa mattina in una intervista a “Il Corriere della Sera” la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein.
Che poi sul fatto di non aver messo il proprio nome sul simbolo del partito ha spiegato “Io credo che sia positivo che siamo l’unico partito che discute in chiaro: non c’è qualcuno che si chiude in una stanza e decide. Io ho ascoltato il dibattito di questi mesi sulla mia candidatura, ho ascoltato quello sulla proposta del simbolo. E mi è sembrato che il modo migliore per rafforzare questa squadra e spingere il partito più in alto fosse quello di correre anche io, mentre l’altra proposta mi è parsa divisiva e l’ho accantonata. Io ascolto sempre e poi da segretaria mi prendo la responsabilità di fare le scelte che ritengo più utili ed efficaci per questo progetto collettivo”.
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