Roberto Lagalla è il nuovo sindaco di Palermo. Fatto che segna il successo della coalizione di centrodestra in questa tornata elettorale. Dopo dieci anni di amministrazione targata Leoluca Orlando, il capoluogo siciliano cambia segno politico e, con esso, il più alto organo della città, ovvero il Consiglio Comunale. Secondo quanto previsto dalla legge elettorale, alla coalizione vincente con una percentuale tra il 40% e il 60% spettano 24 seggi. Sedici andranno invece alle opposizioni, da dividere fra le liste di Franco Miceli (eletto consigliere comunale in quanto candidato sindaco perdente) e Fabrizio Ferrandelli.

La ripartizione dei seggi nel centrodestra – TUTTE LE PREFERENZE

Sul fronte delle liste, dopo lo spoglio di 515 sezioni su 600, la coalizione di centrodestra si attesta attorno ad un 54% complessivo, ottenendo così 24 seggi. Nella futura composizione di Sala delle Lapidi, capofila sarà Forza Italia. La lista di Silvio Berlusconi a Palermo si aggira intorno al 12%, conquistando così sette seggi. Compagine nella quale vanno verso la riconferma Ottavio Zacco (al momento primo degli eletti), Gianluca Inzerillo, Caterina Meli e Giulio Tantillo. A Sala delle Lapidi potrebbe tornare anche l’ex assessore Leopoldo Piampiano, insieme a Natale Puma, consigliere uscente della settima circoscrizione. L’ultimo seggio è conteso da diversi candidati.

Seconda liste del centrodestra è Fratelli d’Italia, che si aggira al 10,2%. Al partito di Giorgia Meloni andranno sei seggi. Sicuro di riconferma Francesco Scarpinato, capofila della compagine con oltre 2000 voti. Seguono l’eurodeputato Giuseppe Milazzo e Antonio Rini, fratello dell’uscente Ilenia Rini. Gli altri tre seggi sono al momento contesi fra quattro candidati, racchiusi in un fazzoletto di voti (Canzoneri, D’Alessandro, Ferrara, Leto). Cinque seggi conquistati invece da Lavoriamo per Palermo, lista civica di Roberto Lagalla che comprende anche gli uscenti di Italia Viva. Proprio in tal senso, si avvia verso la rielezioni l’ex capogruppo renziano a Sala delle Lapidi Dario Chinnici. Tre seggi a testa invece per Prima l’Italia (con l’uscente Sabrina Figuccia al momento in testa alla preferenze, seguita da Marianna Caronia) e per la Nuova DC di Totò Cuffaro (al momento capitanata da Salvatore Imperiale). Fuori dai giochi Alleanza per Palermo, UdC, Noi con l’Italia e Moderati per Lagalla.

La futura composizione delle opposizioni a Sala delle Lapidi

Con riguardo ai sedici seggi rimanenti, la coalizione progressista guidata da Franco Miceli dovrebbe aggiudicarsi i 2/3 dei posti rimanenti. Scranni da dividere fra PD (lista intorno all’11%), M5S (6,5%) e Progetto Palermo (intorno al 6%). Sotto il 5% la lista di Sinistra Civica Ecologista, guidata dall’assessore uscente Giusto Catania. La quota restante andrebbe alla coalizione di Fabrizio Ferrandelli. Al fronte Dem andranno cinque seggi. In testa per consensi il parlamentare nazionale Carmelo Miceli, seguito a ruota dal capogruppo uscente a Sala delle Lapidi Rosario Arcoleo, da Teresa Piccione, candidata in coppia con Giuseppe Lupo, e da Fabio Giambrone.

Sono tre i seggi che spettano al Movimento 5 Stelle. Vanno verso la rielezione sia l’ex capogruppo a Sala delle Lapidi Antonino Randazzo che la consigliera uscente Concetta Amella. Rischia di rimanere fuori la capogruppo uscente Viviana Lo Monaco, scavalcata da Giuseppe Miceli. Tre seggi anche per Progetto Palermo, con un seggio a parte che spetterà al candidato sindaco perdente Franco Miceli. Anche qui, vanno verso la riconferma i due consiglieri uscenti di Avanti Insieme, Valentina Chinnici e Massimo Giaconia, seguiti al momento da Mariangela Di Gangi.

Quattro invece i seggi che spettano alla lista di +Europa-Azione, unica a superare lo sbarramento fra le compagini messe in campo da Fabrizio Ferrandelli. Partito che si assesta intorno all’8%, conquistando così 4 seggi. Confermato ovviamente l’uscente Fabrizio Ferrandelli,  così come Ugo Forello e Giulia Argiroffi. Gli ex pentastellati si preparano quindi ad un’altra consiliatura d’opposizione. Verso la rielezione anche Leonardo Canto.

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