Palermo

Faraone attacca Schifani, “Riforma Province illegittima”

“Proprio stamattina nell’Aula della Camera stiamo votando la modifica alla legge costituzionale sullo Statuto della Regione Friuli-Venezia Giulia, per il ripristino dell’elezione diretta dei presidenti delle Province“. Lo dice Davide Faraone, capogruppo di Italia viva alla Camera.

Riforma in Sicilia e il ruolo del Parlamento

“Qualcuno dovrebbe spiegarmi perche’, in Sicilia, anch’essa regione a Statuto speciale, si possa procedere a una riforma e addirittura al voto dei presidenti delle province nella primavera prossima, con il solo voto dell’Ars e senza un passaggio in Parlamento nazionale”.

“Dilettanti allo sbaraglio e nancato rispetto delle Istituzioni”

“Siamo nelle mani di dilettanti allo sbaraglio, che un giorno pensano una cosa, il giorno dopo il contrario, non tenendo conto minimamente del rispetto delle istituzioni e delle procedure costituzionali”.

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Illegittimità del percorso di riforma in Sicilia

“Se all’Ars dovesse essere approvata una riforma in tal senso e dovessero essere indette elezioni, sarebbe praticato un percorso profondamente illegittimo. Le nostre istituzioni territoriali sarebbero condannate al caos per i prossimi anni. Sarebbe da irresponsabili. Schifani e la maggioranza se ne dovranno assumere la responsabilità”.

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Le ex province viaggiano spedite verso le prime elezioni dell’era dei Liberi Consorzi. prime e forse uniche visto che l’idea del centrodestra è quella di tornare a istituire le province anche se il progetto ha già subito due stop tecnici, uno in realtà anche parzialmente politico.

le elezioni di secondo livello dovrebbero tenersi a metà dicembre. Alle urne sono chiamati gli amministratori dei comuni che fanno parte di ogni Libero consorzio. elezioni di secondo livello, dunque, nell’ambito delle quali non votano i cittadini ma i politici eletti.

Ma le elezioni di siffatta natura portano con se più di un dubbio e di un problema. Innanzitutto si voterebbe in piena maratona per la finanziaria regionale. Una distrazione dall’obiettivo bilancio di previsione per molti deputati che non fa bene al percorso, spesso accidentati, del documento economico finanziario.

In secondo luogo le regole d’ingaggio: così come sono stabilite le elezioni rischiano di penalizzare le coalizioni a vantaggio dei singoli mentre il centrodestra vorrebbe mettere in campo candidati unici di coalizione per dar prova di unità.

Infine al durata del mandato. Gli eletti potrebbero restare in carica anche oltre l’eventuale riforma che si vuole fare per far rinascere gli enti di secondo livello. un bel rischio.

La pazza idea di un nuovo rinvio

Ed ecco che dal vertice dei partiti di maggioranza convocati ieri a Palazzo d’Orleans da Schifani con la partecipazione dei segretari regionali e capigruppo di Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega, Mpa, Noi Moderati e Nuova Dc, esce la pazza idea di un nuovo rinvio a giugno del prossimo anno. Un rinvio per dare il tempo di farla, finalmente, questa riforma e andare non più ad elezioni di secondo livello ma ad elezioni dirette. Ma più che prendere tempo il rinvio dovrebbe passare da una legge bella e buona, pronta a bloccare le elezioni se non a fare immediatamente la riforma.

Una idea che nessuno conferma ma che starebbe circolando fra i corridoi che uniscono le stanze dei bottoni. C’è la consegna del silenzio forse per evitare nuove polemiche preventive ma led frequenze di radio palazzo sono sempre attive e le antenne dell’emittente più antica di sempre non si fanno scappare mai gustosi dettagli tanto più quando la consegna è di non parlarne prima di aver trovato la quadratura del cerchio

L’idea solo accennata

L’idea, sempre serpeggiante sarebbe stata solo accennata durante l’incontro dei gruppi parlamentari di centrodestra all’Assemblea regionale siciliana convocati ieri per parlare di  manovra finanziaria. Ma mentre si continua a professare la consegna del silenzio il progetto va avanti e si prepara all’Ars il blitz normativo. per metterlo in atto ci sono appena due settimane poi sarà troppo tardi per evitare le elezioni a dicembre. Sempre radio palazzo, ma stavolta di un altro palazzo, dice che, finanziaria a parte, il tema province andrà affrontato. Lo faranno i partiti e lo faranno fra le mura delle “segrete” stanze del Parlamento regionale. Prima con un incontro che servirà a sondare anche gli animi a livello nazionale fra Forza Italia e Fratelli d’Italia. Poi tutti insieme fra i cortili di piazza della fontana. Solo allora si capirà se la pazza idea può diventare una idea reale e come questo potrebbe avvenire. Insomma modi e tempi sono ancora ben lontani dall’essere ipotizzati anche se il tempo stringe.

Ma alla fine il documento ufficiale relativo all’incontro non fa cenno e parla solo di finanziaria.

La strategia in vista del bilancio

La strategia prevede che sia la “cabina di regia” della maggioranza a valutare preventivamente le proposte dei partiti e in caso di condivisione da parte del governo sarà quest’ultimo a depositarle ufficialmente. La decisione è stata presa all’unanimità durante il vertice di maggioranza presieduto  dal presidente della Regione Renato Schifani e tenutosi a Palazzo d’Orleans con la partecipazione dei segretari regionali e capigruppo di Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega, Mpa e Nuova Dc.

Seguiranno incontri politici

Quelli che seguiranno saranno incontri politici. nonostante ci sia già chi vuole darla per scelta presa in realtà ancora è tutto un embrione

 

 

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