L’ufficio di Presidenza che non ti aspetti. Dopo lotte intestine in casa Pd e la mancata chiusura dell’accordo fra una parte del partito e i 5 stelle, il PD riesce a farsi del male da solo ma poi, rendendosi conto che rischia di perdere tutto torna sui suoi passi per bloccare almeno l’elezione di D’Agostino di Sicilia Futura a questore e permette, così ai 5 stelle di non restare fuori nonostante i loro 20 deputati ed eleggere un questore dopo aver portato in presidenza il vice presidente Giancarlo Cancelleri.
Tutto era iniziato dalla scelta del Presidente Micciché che premia Sicilia Futura. I due deputati del movimento di Cardinale hanno votato proprio lui permettendone l’elezione a Presidente dell’Ars e Micciché ringrazia firmando la deroga permettendo a D’Agostino e Tamajo di costruirsi in gruppo autonomo nonostante siano soltanto due (ne servirebbero 4 per fare un gruppo a norma di regolamento).
Essendo costituiti in gruppo i deputati di Sicilia futura ottengono anche rappresentanza così Nicola D’Agostino punta a diventare deputato questore ma il blitz non gli riesce. Gli eletti risultano quindi Giorgio Assenza con 32 voti e Giuseppe Bulla con 30 rispettivamente di Diventerà Bellissima e dell’Udc, quest’ultimo neo deputato protagonista dell’annullamento del terzo voto per l’elezione di Micciché quando mostrò la scheda votata proprio a Micciché.
Il Pd tributa sei voti ad un 5 stelle e permette l’elezione di Siragusa con 28 voti. Per i segretari, invece, uno spetterà al Pd, uno a Forza Italia e uno a Fratelli d’ Italia. La disfida interna al Pd alla fine fa saltare almeno un deputato questore proprio in casa Pd.
E al momento dello scrutinio per l’elezione dei deputati segretari Micciché paga il suo debito anche al Pd. La maggioranza, infatti vota segretario il renziano Nello Dipasquale, il tradito di sabato scorso che diventa così deputato segretario con 34 voti. Il primo degli eletti segretario é Alfio Papale con 36 voti. I 5 stelle fanno man bassa e piazzano anche un deputato segretario ristabilendo o numeri corretti che all’inizio della votazione gli accordi potevano stravolgere. Il deputato segretario pentastellato è Stefano Zito con 19 voti. Così facendo i 5 stelle hanno un vice presidente, un questore e un segretario come ci si aspettava fin da prima dell’elezione di Micciché. Piccolo teatrino prima dello spoglio con Valentina Zafarana la capogruppo 5 stelle che non riesce a votare perché si presenta in ritardo alla seconda chiamata e Micciché che aveva già dichiarato chiusa la votazione non la ammette.
Il presidente Micciché chiude e riapre la seduta per insediare l’ufficio di presidenza al completo e poi rinvia tutto a domattina alle 10. Nel pomeriggio si conta infatti di completare le trattative per la composizione delle commissioni che non si sono potute insediare oggi come Miccichè sperava. A impedirlo la mancata definizione del gruppo misto per effetto del passaggio di Cateno de Luca che lasca l’Udc e l’assenza di Claudio Fava in aula. La battaglia successiva sarà per l’elezione dei presidenti delle commissioni.
“Penso che sia stato costituito un Ufficio di presidenza molto buono e formato da persone serie. È un buon inizio – ha detto Micciché, al termine della seduta -. Sono contento che anche una forza politica come il Pd, pur non avendo ottenuto un buon risultato elettorale, grazie ad un accordo con la maggioranza sia rappresentata da un deputato segretario”.
“Per me – ha concluso – è un bell’inizio. Segno di una maggioranza che parte senza volere afferrare tutto”.
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