La casa della donna di Termini Imerese che si è opposta all’esproprio per l’elettrodotto Terna Tyrrhenian Link ramo Ovest è salva. Almeno per il momento. I giudici della terza sezione del Tar Lazio hanno dichiarato inefficace il decreto di occupazione d’urgenza per scadenza dei termini.

Il decreto diventa inutilizzabile, e la società Terna non può fare più l’immissione in possesso e di conseguenza non può procedere all’esproprio dei beni della donna.

Non essendo più il pericolo il Tar ha dunque ritenuto non più necessaria la sospensione. Terna potrà proseguire i suoi lavori, ma non può toccare più la proprietà della donna assistita dall’avvocato Calogero Carmina. Dunque al momento tranne se l’azienda non emetterà nuovi provvedimenti la costruzione della donna non rientrerà nel progetto. La presidente della terza sezione, Elena Stanizzi, aveva inizialmente accolto la richiesta sospendendo con decreto monocratico urgente la validità dei provvedimenti di esproprio, bloccando la possibilità di Terna di proseguire i lavori limitatamente alla particella interessata, una delle tante che rientrano nel progetto e che riguarda nello specifico la realizzazione della stazione di conversione di Caracoli e il connesso interramento di alcuni cavi.

Lavori che avrebbero comportato l’abbattimento della casa della ricorrente. Riesaminato i giudici hanno respinto la richiesta di sospensiva tornando a sbloccare i lavori.  Secondo il collegio risulta “indimostrata la circostanza secondo cui Terna avrebbe proceduto all’abbattimento dei muri perimetrali della proprietà della ricorrente e al danneggiamento delle condutture d’acqua e energie poste a servizio della medesima proprietà”.