Venerdì 17 febbraio alle ore 15,30 presso Palazzo Branciforte, a Palermo, verrà presentato il libro dal titolo “Dall’educazione digitale al cyberbullismo”, distribuito gratuitamente in formato digitale e cartaceo (fino ad esaurimento), edito da Cesvop e scritto da Cetty Mannino, esperta in educazione digitale.
L’incontro è aperto a tutti coloro che sono interessati a confrontarsi sul mondo dell’online attraverso giochi, intelligenza artificiale (e non!), video e dibattiti.
Il libro è frutto di una ricerca di studi comparativi tra l’Italia e diversi Paesi europei e tratta la tematica dell’educazione digitale e del cyberbullismo sia il punto di vista normativo che educativo.
Ampio spazio è stato anche dedicato ai provvedimenti messi in atto in Sicilia e Palermo, a partire dalle buone pratiche che vengono diffuse nella nostra città. All’interno inoltre è possibile trovare una guida pratica indirizzata a genitori, adolescenti e docenti.
A sostenere attivamente la pubblicazione sono il Consultorio Mif, Minori Migranti Famiglie, l’associazione Genitori Connessi e il Movimento Educativo.
Il 7 febbraio scorso si è tenuta, come ogni anno, la Giornata mondiale contro il bullismo e il cyberbullismo.
Una data importante perché si ripropone un’occasione per riflettere su un fenomeno dilagante tra gli adolescenti e preadolescenti, e soprattutto su quali possano essere gli strumenti e le strategie educative di contrasto, impedendo quindi che simili episodi di prevaricazione possano accadere.
Nell’indagine conoscitiva condotta dall’Istat, già nel 2019, per dare un quadro sistematico di misurazione del fenomeno di violenza tra i giovani, nell’ambito di un’apposita audizione da parte della Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, è emerso come più della metà degli intervistati, ricompresi nella fascia 11/17 anni, riferisca di essere rimasta vittima di bullismo nei 12 mesi precedenti la rilevazione (un qualche episodio offensivo, violento o comunque non rispettoso).
Un fenomeno che non conosce apprezzabili differenze tra i giovani, sebbene dall’indagine condotta emerge come le ragazze presentino una percentuale di vittimizzazione maggiore rispetto ai ragazzi (55% contro il 49,9% dei ragazzi coetanei). Significative anche le percentuali di coloro che subiscono atti di bullismo più volte a settimana (nell’ordine che sfiora il 10% per le ragazze contro l’8,5% dei coetanei maschi).
Quanto al cyberbullismo, che analogamente ripropone schemi di violenza negli spazi virtuali dei media digitali, ma assai concreti nella vita di relazione dei ragazzi (ne fa uso quotidiano l’87,3% nella fascia di età considerata), anche qui le ragazze (che peraltro fanno ricorso più frequentemente ai dispositivi di telefonia mobile o internet rispetto ai ragazzi) sono maggiormente esposte al rischio di condotte offensive attraverso tali canali di comunicazione. Con il risultato che circa il 7% dei ragazzi tra gli 11 e i 13 anni è rimasto vittima di prepotenze e vessazioni.