Eduardo De Crescenzo torna in Sicilia con “Avvenne a Napoli passione per voce e piano”, un concerto sospeso tra la migliore tradizione della musica napoletana e l’innovazione italiana.
Due le date in programma nell’Isola: il 6 marzo al Teatro Golden di Palermo e l’8 marzo al Teatro Abc di Catania.
Un omaggio che l’artista ha voluto rivolgere alle sue radici culturali, rileggendo la canzone classica napoletana dai suoi esordi, intorno al 1800, fino al 1950, quando con lo sbarco degli alleati americani arriverà in Italia il jazz e la musica cambierà per sempre.
La sua voce iconica affronta magistralmente, per la prima volta, 20 grandi classici di “un repertorio che gli appartiene per Dna”, come dice Federico Vacalebre, giornalista e critico musicale, nel suo libro “Storie del canzoniere napoletano” che accompagna la pubblicazione dell’album.
Il grande pubblico lo conosce in quel Sanremo del 1981 con “Ancora”, un successo strepitoso tutt’oggi ascoltato e suonato in tutto il mondo.
La sua storia musicale, però comincia molto prima: a soli tre anni suona “a orecchio” la fisarmonica; a cinque anni debutta al Teatro Argentina di Roma e già inizia gli studi di musica classica. Cantante e interprete emozionante, compositore, musicista e fisarmonicista ispirato, affina nel tempo i suoi talenti e avvia un lavoro di ricerca storica e musicale. Scava negli spartiti per cogliere le intenzioni stilistiche di una generazione rivoluzionaria di artisti che inventò la forma “canzone” così come viene praticata ancora oggi in tutto il mondo, che innovò le tecniche del Belcanto Operistico e segnò la nascita “dell’interprete” che unisce al canto la capacità di far vivere i versi dei grandi poeti che scrissero questo repertorio.
Ad accompagnarlo sul palco Julian Oliver Mazzariello, uno dei pianisti più incantevoli e geniali apparsi sulla scena musicale negli ultimi anni: anglo-italiano, originale ed eurocentrico, come lo fu la Napoli di allora, meta ambita dagli artisti di tutto il mondo, la città dei quattro Conservatori, faro di riferimento della cultura europea. E come in una macchina del tempo, Eduardo e Julian, trasportano l’ascoltatore nelle atmosfere di un mondo che raccontò in versi e in musica, la bellezza della città e il suo umano sentire, riscoprendo celebri classici del passato come Serenata napulitana, I’ te vurria vasa’ e Maria Mari’.
Su alcuni brani interviene, riconoscibile e suggestiva, la fisarmonica di Eduardo, strumento che diventò popolarissimo in quel tempo, a suggello dell’enorme successo di quella “Canzone d’Arte”, esclusiva e colta, e che pure riuscì a penetrare nelle case di tutti, anche di chi non poteva permettersi di comprare un pianoforte. Sarà possibile acquistare i biglietti nei teatri e sul circuito di TicketOne.