Le edicole siciliane cambiano volto e la Regione prova a tendere loro una mano. A più di un anno dall’entrata in vigore del decreto del 2023, che consente agli edicolanti di ampliare la propria offerta commerciale, si è tenuto a Palermo un tavolo tecnico per fare il punto sull’applicazione del provvedimento.
A presiedere l’incontro è stato l’assessore regionale alle Attività produttive, Edy Tamajo, affiancato dai rappresentanti delle associazioni di categoria e dall’assessore alle Attività produttive del Comune di Palermo.
Il decreto, nato per contrastare la progressiva scomparsa delle edicole, consente oggi di ampliare l’offerta commerciale. Pur mantenendo l’obbligo della vendita di quotidiani e periodici, le nuove norme permettono, infatti, agli edicolanti di proporre anche prodotti non alimentari, installare distributori automatici e, laddove la struttura lo consenta, offrire cibo e bevande al pubblico.
Una piccola rivoluzione per attività spesso schiacciate dalla crisi dell’editoria e dall’avanzare dell’e-commerce.
Tamajo: “Le edicole? Presidi di socialità, non possiamo lasciarle morire”
“Le edicole sono presidi di socialità e cultura – ha sottolineato Tamajo – soprattutto nei quartieri popolari e nelle periferie. Con questo decreto abbiamo voluto dare una concreta possibilità di rilancio a un settore in crisi, che rischia l’estinzione”.
L’obiettivo è chiaro: trasformare le edicole in luoghi multifunzionali, capaci di offrire nuovi servizi ai cittadini e di resistere alla concorrenza dei colossi digitali.
L’assessore ha anche posto l’accento sulla necessità di far conoscere capillarmente le nuove opportunità: “Il dialogo con i territori e con le categorie è per noi fondamentale. Continueremo su questa strada, mettendo in campo ogni azione utile per tutelare e valorizzare le micro-attività commerciali, che rappresentano un pezzo fondamentale dell’identità urbana e dell’economia siciliana”.
Durante l’incontro, i rappresentanti delle edicole hanno espresso apprezzamento per il provvedimento ma anche preoccupazione per la scarsa informazione sul tema. È emersa l’esigenza di una campagna di comunicazione efficace, che coinvolga Comuni, associazioni e media locali, per incentivare l’adesione da parte dei gestori.
Verso un nuovo modello di edicola urbana
Il tavolo tecnico ha rappresentato anche un’occasione per raccogliere nuove proposte da parte degli operatori. In particolare, è stato chiesto di valutare un ulteriore ampliamento delle attività consentite, tenendo conto dei cambiamenti del tessuto urbano e delle abitudini dei cittadini.
C’è chi propone di inserire servizi di pubblica utilità, come punti di ritiro per pacchi e documenti, o sportelli informativi. Le edicole potrebbero così tornare al centro della vita di quartiere, con un’offerta integrata che coniughi informazione, servizio e prossimità.
L’iniziativa dell’assessorato si muove in linea con quanto già sperimentato in altre regioni italiane e con l’obiettivo più ampio di contrastare la desertificazione commerciale.
La sfida sarà trasformare le edicole in “hub” urbani senza snaturarne l’identità, mantenendo quel legame storico con il mondo dell’informazione che resta il cuore della loro funzione sociale.
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