“Spendere tutte le risorse a disposizione e farlo in tempi brevi e veloci”. E’ questa la strada scelta dal presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani, intervistato da Italpress, per mantenere “il buon vento” che anche secondo Cgia di
Mestre sta sostenendo l’economia isolana.
“Per quanto riguarda la programmazione dei fondi per i prossimi anni cercheremo di avere un’impostazione diversa, basata su pochi interventi, ma strategici. Una per tutte, penso alla realizzazione del nuovo termovalorizzatore attingendo a fondi extraregionali”.
A proposito di concretezza, Schifani ha voluto ricordare quanto fatto in questi suoi primi mesi alla guida della
Sicilia, dal bonus energia (150 mln), ai prestiti (90 mln) tasso zero per le aziende tramite Irfis, al fondo di garanzia con Medio Credito Centrale (70 mln) per l’accesso delle aziende ai mutui bancari, fino all’adeguamento Istat a varie categorie di lavoratori e al contributo straordinario (75 mln ) ai Comuni per caro energia e varie esigenze. Guardando alla Legge di stabilità 2024/2026, il presidente regionale ha annunciato un fondo (30 mln) per l’abbattimento degli interessi per le famiglie sui mutui a tasso variabile, un fondo progettazione da 50 mln per i Comuni, la conferma dell’adeguamento costo della vita (Istat) per varie categorie di lavoratori, l’adeguamento delle rette (20 mln) per la
fragilità, la riduzione del 10% del bollo auto per chi è in regola e maggiori risorse (40 mln) ai Comuni, anche per accelerare la spesa dei fondi territorializzati.
La crescita siciliana secondo la Cgia di Mestre
I dati presentati ieri dalla Cgia di Mestre, che vedono la Sicilia in grande crescita in questo 2023, addirittura ad una velocità quattro volte maggiore rispetto a Francia e Germania mettono infatti,, di buon umore il presidente della Regione: “Sono di buon umore perché questa ricerca conferma una tendenza che noi stavamo vedendo anche nei fatti e nei numeri, ovvero che la Regione sta crescendo bene e ad una velocità maggiore rispetto al passato, nonostante una crisi che in alcuni ambiti fa ancora sentire i suoi effetti”.
“La buona politica in questo caso ha effetti anche sulla situazione economica – ha aggiunto -. Penso ad esempio alla maggiore liquidità che siamo riusciti a dare alle imprese. Una strategia vincente che può permetterci di raggiungere
risultati ancor più incoraggianti”. Nei primi sei mesi dell’anno in corso, infatti, sono stati effettuati, rispetto al 2022,
maggiori pagamenti per oltre 1,2 miliardi.
“Il dato è molto indicativo – aggiunge il governatore – se si pensa che il Pil in Sicilia è di circa 86 miliardi, questo maggiore “delta” corrisponde, con le dovute considerazioni, a oltre un punto in percentuale di Pil”.
Burocrazia impallata
“Quando sono stato eletto mi sono ritrovato un apparato burocratico anchilosato e sotto organico e quindi è
stato difficile fare in modo da subito di abbreviare i tempi di pagamento – ha concluso Schifani – Mi sono battuto e tutt’ora mi sto battendo per risolvere il problema, anche in alcuni casi facendo rientrare il personale dalle ferie, e devo dire che ormai siamo quasi alla pari. Ora siamo riusciti a dare ossigeno alle imprese e questa è un’altra
grande soddisfazione”.
“Se la Sicilia sta crescendo a questa velocità è merito del giusto combinato disposto tra le politiche attuate dal governo nel post pandemia e quelle messe in atto in questi mesi a livello regionale” dice Schifani sempre ad Italpress.
“Per quanto ci riguarda, le erogazioni superano il mezzo miliardo, pari a mezzo punto percentuale di crescita di Pil regionale” aggiunge il governatore, che elenca le principali misure che hanno portato a questo risultato: da Ripresa Sicilia a sostegno degli investimenti nell’isola, con richieste per 380 milioni, per il quale il governo regionale ha stanziato i primi 36 già tutti impegnati ed altri 100 milioni già deliberati. L’obiettivo è finanziarle tutte sul nuovo programma comunitario. Al progetto “Distretti produttivi” da oltre 30 milioni a “Fare impresa” in Sicilia, misura già pronta e che vedrà l’uscita del bando a settembre, mettendo a disposizione oltre 25 milioni per start up (giovanili e femminili).
“Tra misure già gestite ed erogate, già nei conti correnti delle imprese, come per l’ultima misura che abbiamo erogato venerdì, e misure in corso, possiamo serenamente affermare di aver finanziato oltre 20.000 imprese e deliberato un
miliardo di spesa. Abbiamo erogato ben 500 milioni di incentivi e contributi attraverso Irfis su una spesa deliberata di un miliardo e a breve completeremo il programma – conclude Schifani – Ci candidiamo a gestire nel prossimo triennio un ulteriore miliardo di aiuti e incentivi alle imprese sul nuovo programma comunitario 2021-2027”.
Un trend di crescita che si manterrà nei prossimi anni
“Sono convinto che il trend di crescita economica della Sicilia possa mantenersi nel tempo” ha aggiunto Schifani. “Innanzitutto perchè ho grande fiducia nella composizione e nelle rinnovate competenze della nuova Commissione tecnico scientifica, ora formata da elementi con maggiore professionalità ed esperienza, che sicuramente ci permetterà di dare un ulteriore impulso agli investimenti in Sicilia, soprattutto rispetto al recente passato – aggiunge
Schifani -. In secondo luogo perché investiremo molto di più sull’aspetto della ricerca della manodopera specializzata, ad esempio attraverso la riforma degli Its siciliani orientandoli, anche attraverso apposite ricerche di mercato, ad intercettare meglio domanda e offerta di lavoro”.
“Infine, ho già iniziato ad attivarmi con numerosi gruppi imprenditoriali presenti sull’Isola, per poter organizzare un’attività di formazione specialistica dedicata, in modo da poter dare soluzioni concrete sia alle aziende che ai giovani alla ricerca di lavoro”.
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