Svolta sull’abbattimento dell’Ecomostro di via Tiro a Segno, a Palermo. Si è tenuto questa mattina un tavolo tecnico, alla presenza dell’assessore Maurizio Carta, per fare il punto sulla struttura nei pressi di Sant’Erasmo, nonchè sull’annosa questione degli scarichi fognari del palazzo che, al momento, riversa parte dei propri scarichi in strada. Vicende sui quali si sono fatti alcuni passi in avanti, con l’avvio di un percorso con Amap sul sistema fognario da un lato e la disponibilità del Coime per occuparsi dell’abbattimento dell’Ecomostro dall’altro.
Carta sull’Ecomostro: “Si lavora a progetto per abbattimento”
Quella di via Tiro a Segno è una zona oggetto, già da diversi anni, di abbandono di rifiuti e degrado. Proprio in tal senso, alcuni residenti e gruppi civici avevano messo in campo, il 18 dicembre 2021, una forma di protesta a tinte natalizie alla quale era presente l’attuale capogruppo del M5S Antonino Randazzo. Sul tetto dell’ecomostro, infatti, era stato posto un albero di Natale decorato da alcuni bambini. Un’azione simbolica mirata a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della riqualificazione dell’area, soggetta a continui abbandoni di rifiuti e diventata ritrovo per alcuni senzatetto ed ubriachi.
Elemento che, fino ad oggi, non ha trovato una realizzazione. Fatto di cui si è interessato in prima persona l’assessore all’Urbanistica Maurizio Carta, che ai nostri microfoni ha così commentato. “Ho già avuto dal Coime la disponibilità all’abbattimento. Faremo fare il progetto ai tecnici del Comune. Documento necessario sia alla distruzione che al conferimento dei futuri rifiuti edilizi derivati dalle operazioni. Una volta redatto il progetto, il Coime sarà pronto ad intervenire”.
Un ritorno sui luoghi stimolato dal presidente della IV Commissione Salvatore Imperiale, anche attraverso l’interlocuzione con il presidente della II Circoscrizione Giuseppe Federico e l’esponente di Fratelli d’Italia Teresa Leto. “Tre settimane fà, ho presenziato al Consiglio della II Circoscrizione. Da lì era nata la volontà del presidente Giuseppe Federico di abbattere l’ecomostro. Abbiamo quindi dato luogo ad un tavolo tecnico con la partecipazione della IV Commissione Consiliare che presiedo. Continueremo a seguire l’iter e realizzare l’abbattimento il prima possibile”.
Il pensiero dell’esponente della Nuova DC va anche al futuro dell’area. “Se, dopo l’abbattimento, non si realizza qualcosa, si rischia che quell’area si trasformi in una discarica. L’obiettivo è quindi dare un seguito al recupero di un’area importante per la II Circoscrizione.
Il problema degli scarichi fognari
Una strada, quella nei pressi di Sant’Erasmo, che risente anche di un’emergenza di stampo prettamente igienico-sanitario. Stiamo parlando degli scarichi del palazzo posto proprio di fronte all’Ecomostro. Plesso in cui abitano circa 140 famiglie e che riversa, al momento, parte dei propri scarichi in strada. “Ho già parlato con gli uffici di Amap – ha dichiarato l’assessore Maurizio Carta -. Loro conoscono bene la questione. Ci hanno chiesto delle risorse per completare i lavori. Siamo nell’ordine dei 20-25.000 euro. Stiamo cercando di individuare un capitolo di spesa per consentire all’azienda di intervenire”.
Un fatto già noto almeno dal 2016, quando fu realizzata una conferenza di servizi alla presenza dei tecnici di Amap, Coime, e degli uffici comunali al fine di risolvere il problema. Situazione di criticità manifestata dall’allora presidente della II Circoscrizione Antonio Tomaselli. L’esponente territoriale espose il caso di via Tiro a Segno, dichiarando che vi era una “continua fuoriuscita di liquami. Fatto che espone a rischio di epidemia, soprattutto, anziani, disabili e bambini. I residenti richiedono ad Amap interventi straordinari di spurgo e svuotamento vasche. Soluzioni che fungono soltanto da tampone in quanto, pochi giorni dopo, si ripresenta il problema”.
In quell’occasione gli ingegneri di Amap rappresentarono, come soluzione, la realizzazione di un collegamento fra la fognatura di via Tiro a Segno con quella già presente all’altezza della pompa di sollevamento di via Ponte a Mare, eliminando l’impianto obsoleto presente in zona. Lavori per il quale è stato redatto perfino il progetto, con un costo intorno agli 80.000 euro. Intervento ad oggi non eseguito, il che lascia i residenti con il problema dei liquami in strada.
A gennaio 2021 chiesto intervento in somma urgenza
Da allora il Comune ha provato a sollecitare Amap ad un intervento. Ciò anche attraverso un’ordinanza sindacale del 25 gennaio 2021, sollecitata proprio dal sopracitato capogruppo del M5S Antonino Randazzo. Atto con il quale l’allora sindaco di Palermo Leoluca Orlando e l’allora assessore Leopoldo Piampiano chiedevano alla società idrica, per motivi di somma urgenza, “sulla scorta del grave nocumento alla salute pubblica accertato da parte del Dipartimento di Prevenzione Palermo 1, di porre in essere ogni utile intervento al fine di eliminare gli inconvenienti segnalati, entro dieci giorni dalla notifica della presente”.
L’Amministrazione chiese inoltre “all’Area Tecnica della Rigenerazione Urbana e delle opere pubbliche di attivarsi per la risoluzione definitiva della problematica. Ciò con la programmazione di un intervento sulle pompe di sollevamento danneggiate”. Fatto ricordato tre mesi dopo da una relazione firmata dai tecnici dell’Area Igiene e Sanità Marina Pennisi e Carmen Provenzano. L’oggetto della missiva era abbastanza esplicativo: “emergenza igienico-sanitaria in via Tiro a Segno 60”. Ma, come ricordato sopra, nemmeno tale atto ha sortito gli effetti sperati.
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