Arriva l'ok alla demolizione della struttura

Ecomostro Sferracavallo, dopo 30 anni l’avvio alla demolizione alla struttura

Si è posta la parola “Fine” all’ex centro di soccorso a mare mai utilizzato. Dopo anni di attese e battaglia civiche, l’ecomostro di Sferracavallo viene demolito. E’ di questa mattina, 4 novembre, la notizia di avvio demolizione: nel 2021 il governo nazionale aveva approvato un finanziamento di 330mila euro nell’ambito del piano triennale delle opere marittime.

“Dopo anni di battaglie finalmente si cancellerà un’opera mai utilizzata che da tanto tempo deturpa il paesaggio. Da tanti anni la borgata di Sferracavallo e il Comitato chiedeva l’abbattimento dell’ecomostro. E’ un obiettivo che come Movimento 5 Stelle abbiamo raggiunto grazie al lavoro del nostro deputato regionale Adriano Varrica” – ha dichiarato Antonino Randazzo, Capogruppo M5S -.

L’attuale condizione dell’edificio

Sono in corso i lavori di abbattimento dell’ecomostro Zotta che da anni rappresentava una presenza ingombrante sulla costa della borgata palermitana. Nato come centro di soccorso in mare, sin dalla sua concezione, ha visto il suo destino segnato da una serie di problematiche strutturali e amministrative. Il progetto non ha mai ottenuto il via libera definitivo a causa della mancanza di requisiti di sicurezza, portando ad un decadimento della struttura.

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Oggi “Zotta” si presenta come un “monumento” al degrado: la struttura è gravemente compromessa con un tetto distrutto dalle intemperie e quasi tutte le tegole divelte. Le infiltrazioni piovane hanno reso gli interni vulnerabili, mentre i muri sono stati vandalizzati, trasformando l’ex centro in un rifugio per spacciatori e altre attività illecite. Per anni, il paesaggio è stato offuscato dalla tale struttura nel tempo diventata fatiscente.

Struttura edificata negli anni ’80

Costruito negli anni ’80, il centro avrebbe dovuto garantire assistenza in caso di incidenti marittimi, un’esigenza emersa con urgenza dopo il tragico incidente aereo del 23 dicembre 1978 quando, un DC9 dell’Alitalia si schiantò in mare. Tuttavia, la struttura non ha mai ottenuto i requisiti di sicurezza necessari per operare. Il Zotta è rimasto inoperativo, abbandonato al suo destino.

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Numerose associazioni hanno tentato di ottenere la concessione dell’immobile per progetti alternativi ma ogni tentativo è stato ostacolato dalla normativa che limita l’uso della struttura esclusivamente a operazioni di pubblica sicurezza. Nel 2016, durante una riunione presso il dipartimento Ambiente, si era parlato della demolizione dell’edificio, ma la mancanza di risorse finanziarie ha bloccato ogni iniziativa.

“Chiediamo che questo spazio sia utilizzato per le barche storiche di Sferracavallo”

Un’impresa di appena 40 anni non ha scoraggiato i cittadini che, di generazione in generazione, hanno lottato affinché si riappropriassero della zona per anni deturpata dall’edificio Zotta. “Negli ultimi 10 anni abbiamo lavorato intensamente – ha dichiarato Simone Aiello, Presidente associazione Mare di Sferracavallo – adesso per concludere in bellezza chiediamo che l’area, non appena verrà liberata, diventi base per le imbarcazioni in legno locali”.

Nonostante la grande conquista per i residenti, non è ancora tempo di cantare vittoria: “Per la comunità è un evento epocale, sia per chi lo ha visto nascere sia per chi non conosce la scogliera diversamente da così – ha detto Brenda, una residente – speriamo che bonificheranno l’area come si deve – continua – e che non venga realizzato un altro ecomostro come il collettore che dovrebbe far fluire le acque piovane di mezza Palermo nel golfo di Sferracavallo”

 

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