La Polizia di Stato ha arrestato Gaspare Caravello, 49enne palermitano, in esecuzione di una sentenza di condanna a 4 anni di reclusione, per concorso esterno in associazione mafiosa. La condanna è diventata definitiva, lo scorso 8 gennaio dopo che la Cassazione ha respinto l’appello. Caravello, nipote di Michelangelo La Barbera, boss di Boccadifalco, sconterà una pena di 1 anno, 2 mesi e 3 giorni di galera.
La Barbera fu un fedelissimo della prim’ora di Totò Riina ed uno dei più preziosi alleati dei corleonesi, impegnati sin dai primi anni ottanta, negli omicidi degli avversari palermitani.
Le indagini della Polizia di Stato hanno rilevato come i rapporti tra Caravello e lo zio, in passato, andassero ben oltre ai legami parentali e come il nipote sia stato impegnato attivamente nella gestione di beni ed attività di illecita provenienza.
Per questo motivo Caravello, nel 2007, è stato destinatario del provvedimento di sequestro di una notevole quantità di beni.
Protagonista di un lungo iter giudiziario, Caravello si è difeso in ogni grado di giudizio fino al ricorso in Cassazione, avverso la sentenza di condanna a 4 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa, pronunciata dalla Corte d’Appello di Palermo, il 29 aprile 2014; il ricorso è stato rigettato l’8 gennaio 2016.
I poliziotti del Commissariato di P.S. “Zisa-Borgo Nuovo” che, in attesa della sentenza, ne monitoravano gli spostamenti, lo hanno raggiunto nel domicilio di un congiunto e lo hanno tratto in arresto.
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