Era il 29 agosto 1991, ore 7:25, Libero Grassi è sul balcone della sua casa, insieme alla moglie. Scambiano poche parole e Libero si avvia verso la porta d’uscita.
Ore 7:30 esce dal portone e si dirige verso l’auto. Salvino Madonia e Marco Favaloro sono già appostati e aspettano che Grassi esca di casa.
Il boss comanda al suo complice di tenere il motore accesso e lo sportello aperto per la fuga. Scende dall’automobile, nascondendo un calibro trentotto nel giornale, e segue la vittima.
L’imprenditore svolta per via Alfieri e il killer arriva alle sue spalle, punta la pistola e spara quattro colpi, uno al petto, tre alla testa.
Muore così, in un battito d’ali, il simbolo dell’antiracket colpito alle spalle.
L’imprenditore tessile che aveva pubblicamente detto no al pizzo. Libero Grassi si ribella. Non trova l’appoggio dei colleghi che lo isolano.
Sono pochi che comprendono in quegli anni la scelta dirompente di Libero Grassi.
Come la decisione di scrivere una lettera al “Caro estortore” pubblicata sul Giornale di Sicilia il 10 gennaio 1991. Un gesto rivoluzionario per l’epoca.
Ecco che, quella lettera diventa una bomba a orologeria. La netta posizione di Grassi viene ripresa da giornali locali, dal “Corriere della Sera” e qualche strascico su “la Repubblica”.
Tutto il resto della stampa sembra ignorare l’accaduto. Il prefetto, Mario Jovine, e il questore, Fernando Masone testimoniano la loro vicinanza offrendogli la scorta, ma Libero la rifiuta e simbolicamente consegna le chiavi della fabbrica alla polizia.
In occasione del XXVII anniversario della morte di Libero Grassi, Addiopizzo e la famiglia dell’imprenditore assassinato da Cosa nostra promuovono una giornata d’iniziative in suo ricordo e della moglie Pina Maisano.
L’imprenditore – che nel 1991 fu assassinato perché lasciato solo nella sua scelta di ribellione – oggi avrebbe a fianco diversi commercianti che in questi anni si sono finalmente liberati da ogni forma di taglieggiamento. Tuttavia le denunce rimangono poche rispetto alle dimensioni del fenomeno.
Per questa ragione la giornata sarà anche un momento per interrogarsi su cosa sia rimasto dell’esempio di Libero Grassi, su come cambiano le dinamiche criminali attraverso cui si perpetra il racket delle estorsioni, sul perché ci sia ancora chi continua a pagare e sulle ragioni che inducono alla scelta di denunciare.
Inoltre, in occasione della giornata si svolgerà la II edizione di “Vela per l’inclusione sociale”. I ragazzi di piazza Magione usciranno in barca accompagnati da Addiopizzo e Lega Navale Italiana nell’ambito di un percorso, dentro e fuori il quartiere Kalsa, finalizzato alla prevenzione e alla riduzione del disagio sociale e a favorirne l’inclusione.
I ragazzi saliranno a bordo delle imbarcazioni dei soci della LNI, tra cui Azimut, la barca a vela a due alberi di oltre 12 metri, sequestrata dalla Guardia di Finanza in seguito a una operazione di lotta all’immigrazione clandestina.
La traversata in barca si concluderà al Parco intitolato a Libero Grassi dove, tra cittadini, associazioni e istituzioni, si svolgerà un confronto sulla riapertura dell’area e sull’avvio di un percorso di progettazione e gestione partecipata.
La riappropriazione e la valorizzazione di beni pubblici rimangono infatti uno degli strumenti per sottrarre spazio al malcostume, all’illegalità diffusa e a Cosa nostra, e la riapertura e la fruizione del Parco Libero Grassi si inseriscono in questa strategia.
ore 7.40 — via Vittorio Alfieri
Ricordo di Libero Grassi a ventisette anni dalla morte
ore 10.00 — Sede Addiopizzo, via Lincoln, 131
Cosa è rimasto dell’esempio di Libero Grassi?
Saluti —
Raffaele Genova – Addiopizzo
Alice e Davide Grassi
Interventi —
Daniele Marannano – Addiopizzo
Antonella De Miro – Prefetto di Palermo
Salvatore De Luca – Procuratore Aggiunto della Repubblica di Palermo
Domenico Cuttaia Prefetto – Commissario Nazionale Antiracket
Nel corso del dibattito saranno presentate strategie e testimonianze di denuncia a cura di Nino Di Gregorio e Salvatore Caradonna di Addiopizzo e di commercianti che si sono opposti al racket delle estorsioni.
ore 15.30 — Porto della Cala
II edizione di “Vela per l’inclusione sociale”
Veleggiata in barche d’altura con i ragazzi di piazza Magione accompagnati da Addiopizzo e Lega Navale Italiana. Il progetto, finalizzato alla prevenzione e alla riduzione del disagio socio-culturale e a favorire l’inclusione sociale, prevederà per l’occasione l’arrivo al Parco intitolato a Libero Grassi.
ore 16.30 — Nautoscopio
VIII Pedalata per il Parco Libero Grassi
A cura di Palermo Ciclabile, Comitato per il Parco Libero Grassi e Addiopizzo
ore 17.30 — Parco Libero Grassi
Parco Libero Grassi: a che punto siamo?
Il momento di dibattito sarà l’occasione per un confronto tra cittadini, associazioni e istituzioni sulla riapertura del parco intitolato a Libero Grassi e sull’avvio di un percorso di progettazione e gestione partecipata.
Interventi —
Alice Grassi
Daniele Marannano – Addiopizzo
Vincenzo Nicolì – Presidente Ordine dei Chimici
Mario Pintagro – Giornalista
Leonardo Agueci – già Magistrato della Procura di Palermo
Luca Orlando – Sindaco di Palermo
Toto Cordaro – Assessore Regionale al Territorio e all’Ambiente
Modera —
Cleo Li Calzi
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