La foto ha fatto il giro del web. Il presidente della Regione Rosario Crocetta nella sala degli specchi al secondo piano di Palazzo d’Orleans, di fronte alle stanze che fanno da studio presidenziale, firma la petizione alla Regione siciliana per salvare le scuole cattoliche, paritarie dell’infanzia. La sua è la firma 12mila e 1 visto che la petizione aveva già raccolto dodicimila firme.

Ma la petizione che lui stesso firma è indirizzata alla Regione siciliana e all’Assemblea regionale siciliana, dunque, in buona parte, ed è una parte consistente, proprio a lui. L’uomo Crocetta firma per chiede al presidente Crocetta di consentire il pagamento dei contributi necessari alla sopravvivenza delle scuole dell’infanzia.

E’ successo martedì quando le delegazioni della Sicilia di FISM, FIDAE, AGESC e AGE e i rappresentanti delle scuole paritarie cattoliche o d’ispirazione cristiana hanno consegnato al Presidente della Regione Rosario Crocetta a Palazzo D’Orleans le oltre 12 mila firme raccolte nelle piazze di Palermo durante le manifestazioni che si sono svolte prima nei giorni 11, 12 e 13 marzo e successivamente nelle scuole di ogni ordine e grado, a sostegno della petizione popolare che chiede il ripristino del Buono scuola, nei fatti azzerato a partire dall’anno scolastico 2009/2010. All’incontro era presente anche il Segretario generale di palazzo d’Orleans Patrizia Monterosso.

Il presidente della FISM regionale Nicola Iemmola ha illustrato i contenuti della petizione che “chiede anche il ripristino del contributo regionale alle scuole dell’infanzia e paritarie, comprese quindi le comunali e le regionali, che accolgono gratuitamente alla frequenza e alla refezione bambini provenienti da famiglie in disagiate condizioni economiche”.

Ed ecco la sorpresa. Il Presidente Crocetta si è mostrato meravigliato del mancato accoglimento delle richieste avanzate e già illustrate dalla stessa delegazione nei mesi scorsi alla Commissione Bilancio dell’ARS con una apposita audizione nel mese di ottobre dell’anno scorso e si è impegnato a recuperare le somme necessarie pari a 3 milioni di euro con la prossima manovra finanziaria che si presume avverrà a giugno.

Iemmola e gli intervenuti hanno evidenziato che tale ritardo comporterà inevitabili e concrete conseguenze nei bilanci delle scuole che già nel mese di giugno si avviano alla chiusura.

Nel pomeriggio la stessa delegazione è stata ricevuta a Palazzo dei Normanni dal Presidente dell’ARS Giovanni Ardizzone illustrando gli stessi motivi di preoccupazione. Anche Ardizzone ha espresso disponibilità ad accogliere tali richieste (ma non ha firmato la petizione) evidenziando al contempo che le stesse dovranno trovare la necessaria copertura, compito che spetta al Governo quando presenterà il testo del provvedimento.

A conclusione degli incontri Nicola Iemmola pur apprezzando la disponibilità di Ardizzone ha evidenziato come tale vicenda si trascini da molti mesi e con un susseguirsi di speranze e dinieghi senza che se ne intravveda una certa e positiva conclusione.

“Convocheremo ancora una volta gli organismi di tutte le associazioni – ha concluso – per decidere come proseguire un cammino nel quale sembra che gli ostacoli aumentino piuttosto che diminuire. Rimane l’amara considerazione che il tema delle scuole materne, e più in generale delle scuole paritarie, non sembra trovare nella nostra classe politica – malgrado le affermazioni anche pubbliche fatte di recente – un reale accoglimento. Sorge il sospetto che il vero obiettivo, a Palermo come a Roma, sia quello che abbiamo già scritto nel volantino, e cioè di perseguire un disegno finalizzato alla scomparsa di queste scuole con conseguente pregiudizio della pluralità dell’offerta formativa e della libera scelta educativa dei genitori”.

Resta ignoto se in serata, nel silenzio delle proprie stanze, l’uomo Crocetta abbia parlato con il presidente e cosa si sia detto.

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