Due tragedie in serata a Palermo a distanza di poche ore una dall’altra. La prima è avvenuta sul lavoro anche se potrebbe trattarsi di una morte solo accidentalmente occorsa i queste circostanze.
Un operaio di 57 anni è morto durante un trasloco in via Gaetano Mosca. L’uomo sembra sia stato colto da infarto. Si trovava ancora nel terrazzo dell’abitazione quando il malore lo ha stroncato. Il corpo è rimasto in attesa del medico legale sul medesimo terrazzo.
Sono in corso le indagini da parte dei sanitari dell’Asp di Palermo che si occupano degli infortuni sul lavoro per comprendere se fra il malore e l’attività svolta possa o meno esserci una correlazione.
A Monte Pellegrino, invece, sempre questa sera, si è registrata un’altra tragedia. Un altro uomo della medesima età, 57 anni, è morto dopo essersi lanciato nel vuoto.
Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e i sanitari del 118 insieme agli agenti di polizia.
L’uomo era ancora vivo all’arrivo dei soccorritori ma è deceduto poco dopo. Anche per questa tragedia il corpo rimane sul Monte in attesa dell’arrivo del medico legale per constatare il decesso.
E’ morto in pochi minuti restando lo scooter e l’asfalto. Inizialmente si era pensato ad un incidente. Poi invece è emerso che l’uomo di 42 anni è morto per un malore.
Si è sentito male mentre si trovava a bordo del suo scooter non lontano dalla stazione centrale, si è accasciato sull’asfalto e non si è più ripreso.
Un uomo di 42 anni, R. E., è morto ieri sera in via Perez, quasi all’altezza di via Carlo Pisacane, dove i sanitari del 118 sono intervenuti raccogliendo l’allarme lanciato da alcuni residenti che avevano visto la scena. Nonostante le manovre tentate per rianimarlo, per lui non c’è stato nulla da fare.
Intervenuti i carabinieri del Nucleo radiomobile che hanno eseguito i primi rilievi in attesa dell’ispezione cadaverica da parte del medico legale. Sul corpo dell’uomo, trovato sul ciglio della strada tra due auto parcheggiate, non sono stati individuati segni di violenza e dunque l’ipotesi più accreditata è quella del decesso per cause naturali. Il magistrato di turno, informato dell’accaduto, non ha ritenuto necessario effettuare ulteriori accertamenti e così ha disposto la restituzione della salma alla famiglia.