I militari della guardia costiera di Cefalù e gli agenti della polizia stradale di Buonfornello hanno sequestrato 20 chili di novellame di sarda trasportata in un’autovettura che era stata bloccata per un controllo. Il pesce pescato illegalmente è stato trovato dentro due secchi nel portabagagli.
Automobilista multato
L’automobilista è stato multato. I veterinari dell’Asp hanno stabilito che il prodotto non era idoneo al consumo e così è stato trasportato in discarica. Al trasgressore è stata elevata una sanzione amministrativa. I militar della capitaneria di porto nel corso di un altro controllo hanno sequestrato 60 chili di pesce non tracciata. Parte del pescato è stato devoluto in beneficienza.
La protesta per la vendita del Novellame
“No alla vendita del novellame”. E’ quanto chiede i gruppo Adorno, organizzazione di volontariato ambientalista, che agisce contro la caccia e la pesca abusive e l’uccellagione, con interventi diretti o in stretta collaborazione con le forze dell’ordine.
“Nei prossimi giorni alcuni ben noti luoghi, situati lungo le strade e le piazze della Sicilia – aggiungono i volontari – vedranno apparire i primi venditori di novellame di sarda, meglio conosciuta come neonata. Si tratta di venditori totalmente abusivi, come lo sono molti altri che vendono per strada pesce privo della prescritta tracciabilità. Ma nel caso del bianchetto la cosa è ancora più grave: in base alla normativa vigente, infatti, il novellame non può essere pescato, detenuto, venduto e comprato in nessun periodo dell’anno, perché si tratta di pesce allo stato giovanile e quindi al di sotto della misura minima stabilita dalla legge”.
“Mancano i controlli”
Purtroppo la neonata continua anche ad essere venduta per strada, nei mercati siciliani di Ballarò a Palermo e della Pescheria a Catania, nelle pescherie e persino nei ristoranti, a volte addirittura inserita nei menu ufficiali.
“Ciò avviene perché i controlli sulla vendita sono insufficienti e perché con una modifica legislativa introdotta nel 2016 lo Stato Italiano ha graziosamente depenalizzato questi illeciti, sostituendo le sanzioni penali con sanzioni amministrative che i venditori abusivi – continuano i volontari – per lo più risultanti nullatenenti, spesso non pagano. E, soprattutto, perché i siciliani continuano illegalmente ad acquistarla”.
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