Due scosse di terremoto sono state registrate a Ustica. La più forte di magnitudo 3,4 della scala Richter. Le scosse sono state avvertite dalla popolazione dell’isola e anche nel capoluogo.
“Le scosse le abbiamo sentite attorno alle 18. Abbiamo visto muovere i lampadari e vibrare i bicchieri nelle vetrine – raccontano dall’isola – Al momento tanta paura tra i residenti. Non si registrano danni”.
Terremoto nel catanese
Terremoto e paura a Natale nel Catanese. Sono oltre cinquantina le scosse di terremoto registrate in 36 ore, dalla sera del 23 fino alla mattina di Natale nella sequenza sismica localizzata a sud-ovest della città di Catania, a circa 10 chilometri di profondità.
Terremoto senza sosta
L’evento di magnitudo maggiore di intensità 4.3 si è verificato alle 22:33 di giovedì ed è stato avvertito in gran parte della Sicilia orientale, in particolare nelle province di Catania e Siracusa. Lo rende noto l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv).
Altre scosse
Altri eventi sono stati avvertiti dalla popolazione, in particolare quello delle 21:38 sempre di giovedì, di magnitudo 3.3, e quello di ieri mattina alle 7:14, di magnitudo 3.1. Altri 16 terremoti hanno avuto una magnitudo compresa tra 2.0 e 2.9 nella giornata di ieri.
La localizzazione della sequenza
La sequenza di terremoti si localizza poco più a sud del margine meridionale dell’Etna, in una zona che vede la presenza di diversi elementi importanti dal punto di vista geologico e tettonico: l’Etna, uno dei vulcani più attivi dell’area mediterranea, la catena montuosa siciliana, chiamata ‘Appennino-Magrebide’, e a sud, l’Altopiano Ibleo.
La geologia di quest’area è condizionata dalla lunga storia di convergenza (ancora attiva) tra la placca africana e quella europea, che ha portato alla progressiva deformazione e flessione della parte più settentrionale dell’Altopiano Ibleo sotto il fronte più avanzato del sistema di pieghe e faglie della catena Appennino-Magrebide.
La storia dei terremoti nell’area
Storicamente, la Sicilia sud-orientale è stata interessata da numerosi terremoti distruttivi (ad esempio nel 1169, 1542 e 1693), che fanno di questa regione una delle aree a più alta pericolosità sismica in Italia.
Lo sciame rallenta
Lo sciame sismico, con epicentro a circa sei chilometri a sud di Motta Sant’Anastasia, sembra aver rallentato nella notte con scosse tutte inferiore ai intensità 2.
I piani di protezione civile
La protezione civile regionale ha invitato, a scopo precauzionale i sindaci delle aree interessate ad attivare la ‘fase di attenzione’ e quanto previsto dai piani di protezione civile. Ieri, dopo che la scossa di magnitudo 4.3 è stata nettamente avvertita alle 22.33 nelle province di Catania, Siracusa e Ragusa si è scelto per la prima mobilitazione di attenzione.
Un anno fa un altro terremoto
Un anno fa, il 23 dicembre, una scossa, ben più forte, si registrò in Sicilia orientale ma fu avvertita anche nel resto dell’isola. In quell’occasione, si registrarono alcuni danni.
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