“Oggi sono in Sicilia per siglare un’intesa tra il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e la Regione Siciliana grazie alla quale potremo concretamente dare il via alla maggiore diffusione del tempo pieno, al potenziamento dell’offerta formativa e a una più forte collaborazione tra scuola e famiglia”. Così il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti.
Secondo l’esponente del governo Conte, “La Sicilia diventerà laboratorio del Sud Italia, protagonista di un progetto di cui sono orgoglioso. Gli studenti siciliani avranno la possibilità di vivere la scuola come u seconda casa, sviluppando un senso di appartenenza e di fiducia verso questa istituzione”.
Bussetti ha fatto tappa all’istituto comprensivo Falcone, allo Zen, dove oltre all’assessore regionale all’Istruzione Lagalla ha incontrato i segretari regionali di Flc Cgil, Graziamaria Pistorino, Cisl Scuola, Francesca Bellia, e Uil Scuola, Claudio Parasporo che hanno consegnato al ministro un documento sulle priorità della scuola siciliana (LEGGI QUI LE QUATTRO PRIORITA’ PER LA SCUOLA SICILIANA).
“Ieri è stata una gran bella serata, un Consiglio dei ministri compatto e deciso ad andare avanti con questo tipo di politica perché noi vogliamo veramente bene al popolo e vogliamo il bene del popolo” ha detto, il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, nella scuola “Giovanni Falcone”.
Alla domanda di un cronista sullo spread che sale, Bussetti ha detto: “C’era anche un po’ prima e segue anche altri andamenti. Noi vogliamo produrre ricchezza”.
“Abbiamo mantenuto una promessa con il presidente della Regione Musumeci – ha continuato il Ministro – e questo protocollo che firmiamo questa mattina mette in moto una serie di azioni utili per combattere la dispersione scolastica, vogliamo aiutare la scuola siciliana e vogliamo rilanciarla”.
Il protocollo è stato sottoscritto con il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci e l’assessore dell’Istruzione Roberto Lagalla. Bussetti è in Sicilia per presentare le azioni che il Miur e la Regione Siciliana metteranno in campo a partire da quest’anno scolastico per contrastare la dispersione scolastica, potenziare l’offerta formativa rivolta agli studenti dell’Isola e favorire una maggiore collaborazione tra scuola e famiglie e una migliore inclusione degli alunni con disabilità. Bussetti e Musumeci hanno illustrato i contenuti dell’Accordo di Programma per il potenziamento e il miglioramento del sistema educativo siciliano.
Una sperimentazione che coinvolgerà una scuola pilota della provincia, selezionata per l’alto tasso di dispersione scolastica e per una elevata presenza di alunni in condizioni di svantaggio personale e familiare. Presenti anche Maria Falcone, presidente della Fondazione Falcone, e Daniela Lo Verde, dirigente scolastica dell’Istituto Giovanni Falcone.
“La firma di questo protocollo – ha detto Bussetti – permetterà la diffusione del tempo pieno e prolungato il potenziamento dell’offerta formativa relativa alle discipline curriculari di base, tecnico professionali e di lingue straniere, anche attraverso l’apertura pomeridiana delle scuole del primo e secondo ciclo e la creazione di sportelli di ascolto e orientamento scolastico e professionale”.
“La scuola – ha aggiunto Bussetti – deve essere al centro del processo educativo, ma ci stiamo anche occupando anche dell’edilizia scolastica per la messa a norma di tutti gli edifici a livello nazionale. Inoltre la nostra attenzione è rivolta anche ai problemi dei disabili che come voi sapete mi stanno molto a cuore, per questo abbiamo avviato le procedure per reclutare circa 10 mila insegnanti di sostegno”.
Soddisfatto il vice capogruppo della Lega alla Camera, il siciliani Alessandro Pagano“Il bello attira altro bello. Così come il le brutture sono contagiose. Non riusciremo mai a cambiare la nostra società fin quando il degrado sociale e morale prevarrà. Compito della lega pienamente testimoniato oggi dal ministro prof Marco Bussetti è costruire una società a misura d’uomo formando studenti proiettati verso alti valori morali che possano costruire la societa del domani”.
Ma Busetti non è l’unico ministro oggi a Palermo. In città anche il titolare del dicastero dei beni Culturali in visita a Palazzo Riso
” Una delle cose che vogliamo fare come governo è investire in situazioni che possono creare lavoro. L’ambito culturale è una di queste situazioni. Palermo può essere uno dei luoghi in Italia su cui fare sperimentazione e dedicare attenzione”. ha detto Alberto Bonisoli. Il ministro ha salutato il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. “Sindaco buongiorno. Questa è già una notizia”, ha detto Bonisoli.
“L’adeguamento del Def è stato approvato all’unanimità. Non mi risulta nessuno strappo con il ministro Tria” ha detto poi il ministro della Cultura Alberto Bonisoli. “Non credo che ci siano problemi con i mercati. Quello che vogliono veder i mercati sono la determinazione e la chiarezza di idee. Noi la chiarezza di idee ce l’abbiamo. Questa è una manovra che ha uno scopo preciso quello di rimettere in moto l’economia – aggiunge il ministro – C’è un aspetto di equità e di giustizia sociale c’è una spinta molto forte negli investimenti a spendere dei soldi in modo che la crescita del prodotto interno lordo in futuro sia più alta rispetto al passato. Negli altri paesi la crescita è stata più forte che in Italia dopo la crisi. Adesso questa manovra rappresenta un’opportunità per crescere”.
“Alla fine del Def avrete delle sorprese sui fondi destinati alla cultura da questo governo”. Lo ha detto il ministro della Cultura Alberto Bonisoli a Palermo. “Al momento non è possibile nessuna anticipazione. Dopo la finanziaria”, ha aggiunto Bonisoli.
Parlando, poi di migrazioni il ministro ha fatto un paragone botanico “Quando arrivano alcune specie di piante da fuori, se non c’è un processo artificiale che regola l’acclimatamento la specie diventa un infestante e manifesta i suoi effetti negativi. Serve del tempo per questa fase di acclimatamento che nel nostro Paese non credo sia stato sufficiente. Ecco perché abbiamo situazioni di disagio, di paura da parte di cittadini che non hanno compreso questo cambiamento e come possa essere affrontato”.
“La cultura può essere modo per accelerare questa modalità di acclimatamento – ha aggiunto -, il dialogo interculturale può aiutare a superare questa situazione. Noi vogliamo che attraverso la diversità che è una ricchezza si ottenga un’altra ricchezza che è la crescita del tessuto sociale e della qualità della vita. C’è una concreta opportunità di farcela e la cultura è uno degli elementi che può aiutare questo processo”.
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