Arrivano due commissari straordinari per semplificare le procedure per l’esecuzione di opere pubbliche considerate strategiche per l’Isola. Lo ha deciso il governo Musumeci che ha nominato due dirigenti regionali: Natale Zuccarello, attuale capo del Genio civile di Catania si occuperà di alcuni interventi di competenza dei dipartimenti Infrastrutture e Tecnico; Carmelo Bennardo, responsabile della segreteria tecnica dell’assessore ai Beni culturali, avrà competenza su lavori che riguardano la riqualificazione e valorizzazioni di siti culturali.
La designazione dei due burocrati è stata fatta in attuazione della recente legge regionale 13/2000 che consente al presidente della Regione di nominare “per gli interventi infrastrutturali di interesse strategico regionale un commissario straordinario unico per l’accelerazione dei relativi procedimenti di competenza regionale”.
Nei prossimi giorni il governo regionale procederà alla nomina di commissari per la viabilità secondaria.
La scelta del governo regionale di nominare propri commissari in forza di una legge regionale suona come un ulteriore piano di crisi istituzionale fra Palermo e Roma. Dal governo, infatti, ci si attendeva la nomina di un commissario con poteri speciali sul modello Genova e si contava su poteri conferiti al governatore o a un suo delegato.
Ma la polemica è forte fra le due istituzioni. Appena una settimana fa il Vice Ministro delle Infrastrutture, il siciliano Giancarlo cancelleri già candidato presidente della Regione contro Musumeci, aveva attaccato la gestione delle strade da parte del Cas e precisato che con le polemiche non si fanno Ponti, strade, viadotti e così via. Un riferimento anche alla polemica assenza della regione all’inaugurazione del viadotto Himera lo scorso 31 luglio accompagnata da grande polemica e da un video nel quale la Regione sottolineava i ritardi nella realizzazione dell’opera ed il fatto che nonc i fosse ‘noiente da festeggiare’. In quella occasione i 5 stelle avevano anche chiesto le dimissioni dell’assessore regionale alle Infrastruttur Marco Falcone proprio pe rle polemiche lanciate su questa opera e contro l’Anas e invitandolo a mantenere la promessa fatta come provgfocazione di dimettersi se il viadotto fosse stato veramente ultimato entro il 31 luglio
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