Un alunno di 13 anni della scuola “Karol Wojtyla” di Santa Flavia, nel Palermitano, questa mattina si è accasciato mentre si trovava in bagno. Le sue condizioni sono apparse subito molto gravi. Sono stati chiamati i sanitari del 118 che hanno trasferito lo studente all’ospedale dei Bambini. Immediati sono scattati i soccorsi. Sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Bagheria che stanno cercando di comprendere cosa sia successo al ragazzo.
Il cuore dello studente di 13 anni ha ripreso a battere. I medici del 118 durante il tragitto sono riusciti con il defibrillatore e il massaggio cardiaco a fare ripartire i battiti. Il ragazzo era stato intubato. Al momento si trova in rianimazione all’ospedale dei Bambini a Palermo. I carabinieri stanno sentendo gli insegnanti a scuola e quanti gli sono stati vicini. Avviati accertamenti sanitari per capire perchè l’alunno si è accasciato.
I primi a soccorrere l’alunno sono stati gli insegnanti che, diretti dai medici della sala operativa del 118, hanno praticato il massaggio cardiaco. Per fortuna del ragazzo nei pressi della scuola stava transitando un’ambulanza del 118 in servizio a Misilmeri che aveva terminato un soccorso in quella zona. A bordo c’era la dottoressa Anna Calcaterra. Sono sempre di meno le ambulanze con a bordo anche il medico che in questo caso è stato fondamentale per la vita dell’alunno. La dottoressa ha intubato il ragazzo e ha iniziato tutte le operazioni per fare ripartire il cuore. Dopo diverse manovre anche con l’uso del defibrillatore il cuore ha ripreso a battere. Poi la corsa verso Palermo all’ospedale dei Bambini dove il 13enne è stato preso in cura dai medici della rianimazione che stanno eseguendo tutti i controlli. La prognosi per lo studente è riservata.
Recentemente si era verificato un altro malore all’interno delle aule siciliane. Un caso che divenne clamoroso, quello di una studentessa di 28 anni accaduto all’università di Palermo. La giovane stava seguendo le lezioni per i corsi di specializzazione per il sostegno che si tengono all’ateneo. Si è sentita male a cause del troppo freddo. Un malore molto serio, tanto che è stato necessario l’intervento dei sanitari del 118 che hanno trasportato la 28enne all’ospedale Civico. Dopo l’intervento dei sanitari i corsisti hanno protestato per il freddo e sono stati spostati in un altro edificio per proseguire le lezioni in un’aula riscaldata.
Drammatico quel che è accaduto in Veneto dove un’insegnante di origini siciliane è morta in classe nell’ottobre scorso. Una morte avvenuta sotto gli occhi atterriti degli alunni, stroncata da un malore improvviso contro il quale purtroppo, nonostante i soccorsi tempestivi, non c’è stato nulla da fare. A perdere la vita Giovanna Fabrica, 44 anni, maestra alla primaria “Carlo Ederle” di Villa Bartolomea a Cerea. La donna aveva origini siciliane, nata e cresciuta a Naro, nell’Agrigentino.