- Presidio e volantinaggio, davanti la sede dell’Agenzia delle Entrate di Palermo, contro il carovita e il governo Draghi
- Ad organizzare la protesta Usb Palermo e Usb Federazione del Sociale Palermo
- Il 4 dicembre, in città, come in altre piazze italiane, il “No Draghi Day”
Usb Palermo e Usb-Federazione del sociale Palermo hanno presidiato l’ingresso dell’Agenzia delle Entrate per portare avanti un’azione comunicativa contro il Governo Draghi e le sue misure economiche contenute nella legge di bilancio che da qui a breve verrà approvata.
“Attaccati i diritti e le tasche delle fasce più svantaggiate”
Si legge in una nota dei manifestanti: “Dopo un anno e mezzo difficilissimo a causa della pandemia, l’esecutivo in carica – sostenuto da praticamente tutti i partiti nazionali – si permette di attaccare con una aggressività senza precedenti i diritti ed le tasche delle fasce più svantaggiate e marginalizzate della società.
L’aumento del 40% del costo di bollette e benzina aggraverà la situazione di chi già vive al margine o al di sotto della soglia di povertà, il ritorno alla legge Fornero comporterà assenza di ricambio e pensioni sempre più basse, la stretta ai requisiti per accedere al Reddito di Cittadinanza renderà sempre più precarie e incerte le vite di milioni di giovani e meno giovani che saranno costretti ad accettare lavori part time, anche ad enorme distanza, con paghe bassissime”.
“Governo interessato solo ai ricchi, alle grandi imprese e alla finanza”
Dicono ancora i manifestanti: “La “legge sulla concorrenza” costringerà i Comuni, soprattutto del Sud, a privatizzare la gestione di quel poco che resta pubblico nel nostro Paese come acqua, rifiuti e trasporto urbano. La ripresa dei progetti di “autonomia differenziata”, creerebbe ulteriori squilibri territoriali tra le aree del Paese. Gli unici tagli previsti sono quelli all’Irpef delle imprese ed ai salari medi-alti. Questi pesantissimi interventi vedono un governo interessato solo ai ricchi, alle grandi imprese e alla finanza. Le proposte di legge sul Salario minimo orario? Sparite! Come del resto lo sono i reali investimenti sulla sanità pubblica, sulla scuola, sull’edilizia popolare e sul trasporto pubblico. La transizione ecologica? Solo una formula retorica!
Sul fronte dei diritti di cittadinanza, poi, vediamo prima l’affossamento del Ddl Zan, poi lo svilimento del dibattito sul reddito di libertà per le donne vittime di violenza portato alla misera cifra di 400 euro mensili”.
Il 4 dicembre giornata di mobilitazione contro il governo Draghi
L’iniziativa guarda anche alla data del 4 dicembre, giornata di mobilitazione nazionale contro il Governo Draghi indetta dai sindacati di base.
Concludono i manifestanti: “Anche a Palermo attraverseremo la giornata del 4 dicembre, “No Draghi day” con un appuntamento in piazza Verdi a partire dalle 17, in generale crediamo che sia giunto il tempo di alzare la testa, di costruire una vera opposizione sociale in Italia e iniziare una lotta senza quartiere per reclamare diritti, salari adeguati e dignità. Questo è possibile farlo solo unendo le nostre lotte”.
Commenta con Facebook