- Approvato ieri sera il Dl che proroga le misure di Natale
- Domani sarà integrato da un Dpcm che dispone misure aggiuntive
- Quasi tutta Italia arancione, 3 regioni rosse e una gialla
- Sicilia rossa da domenica o lunedì
Quasi tutta l’Italia arancione da domenica, forse tre regioni regioni rosse sempre da domenica o da lunedì e fra queste la Sicilia si colorerebbe di rosso, ma piccole differenze fra rosso e arancione. Grandi difficoltà per scendere in zona gialla e quasi impossibile, per i prossimi mesi, rientrare in zona bianca, quella che permetterebbe il ritorno alla quasi normalità con la riapertura di praticamente tutte le attività ma mantenendo mascherina, distanziamento e norme anti contagio. Sembrano essere queste le intenzioni del governo che questa mattina ha illustrato alle Regione il nuovo dpcm in preparazione. Si tratta di un decreto che integra le disposizioni contenute nel decreto legge approvato ieri sera e che di fatto proroga fino al 15 febbraio le misure già adottate con il decreto Natale.
Le regioni restano chiuse fino a metà del prossimo mese. Inizialmente la data era il 5 marzo ma si è scelto di contenerla al 15 febbraio salvo ulteriori proroghe. Sempre fino a metà febbraio sarà possibile andare a trovare parenti ed amici ma massimo due alla volta oltre ai figli minori di 14 anni.Divieto di spostamento fra comuni con la deroga fra quelli confinanti entro i 30 chilometri e di piccole dimensioni ma sempre vietato spostarsi verso il capoluogo con le solite eccezioni ovvero lavoro, salute o urgente necessità. Con le nuove regole, poi, stop all’asporto dalle ore 18, misure concepita come anti movida.Ma intanto cresce la protesta degli esercenti. Domani una parte di loro aprirà in segno di protesta e con loro ci saranno anche alcuni parlamentari mentre già ieri in piazza con i ristoratori a Modica è sceso anche il sindaco.
La crisi di governo “non ci impedirà di correre per garantire tempi rapidi” sui ristori: il decreto ha la “massima priorità” ma serve prima il nuovo scostamento di bilancio, rassicura il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia che lo avrebbe sottolineato nel corso della riunione con le regioni, facendo presente che si sta ragionando su ristori “specifici” per il settore dello sci e che sono confermati “interventi cospicui” su bar, ristoranti e su tutte le attività che verranno penalizzate dalle chiusure
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