“Col senno di poi devo dire che aveva ragione Davide Faraone e non Graziano Delrio negli anni d’oro del renzismo. Avremmo dovuto mandare a casa Rosario Crocetta qui in Sicilia e la storia sarebbe stata diversa”.

C’è un pizzico di rimpianto nelle parole di Matteo Renzi costretto a guardarsi indietro, ma un rimpianto che dura il breve tempo di un velo passato fra gli occhi dei ricordi. Giusto un passaggio prima di tornare all’attacco “Abbiamo un gruppo di amministratori qui in Sicilia e dobbiamo puntare sul voto d’opinione. Si può fare e lo faremo”.

Renzi all’attacco

“Questa terra si salva con il lavoro non con il sussidio, lavoro pagato meglio ma lavoro. Per questo noi in Sicilia puntiamo sul voto d’opinione. Una sfida soprattutto nella terra del voto organizzato”.

La politica dei tweet

Matteo Renzi sbarca in Sicilia e alla fine della scuola politica di Italia Viva lancia la sua ricetta non solo per l’Italia ma soprattutto per la Sicilia. Lo fa attaccando prima di tutto il populismo 5 stelle del Reddito di Cittadinanza ma non risparmia neanche la Lega definendo quella di Matteo Salvini “la politica dei tweet”.

E’ un Matteo Renzi a tutto campo quello che parla con una manciata di giornalisti a Città del Mare e non si sottrae alle domande politiche pure “Il centro in Sicilia è affollato per definizione ma io penso che la maggior parte di questo centro che attualmente è frazionato finirà per convergere dentro Forza Italia”.

Sulla collocazione ballerina di Italia Viva Renzi non si sbilancia “Non dico che stiamo al centro, dico solo che puntiamo sul voto di opinione. La nostra sfida è questa, portare da noi chi la pensa come noi”.

Il candidato alle Europee

Ma chi candiderà Italia Viva alle elezioni Europee. Renzi schiva due volte la domanda poi accenna “Abbiamo già il candidato a Milano, ora non mi fate dire che vorrei candidare il mio amico Davide Faraone perché poi succede di tutto”.

“Anche alle Europee – dice Davide Faraone – proporremo una politica diversa, un modello politico diverso da quello consolidato, da quello attuale”

La posizione ondivaga in Consiglio Comunale

Al Comune di Palermo la posizione di Italia Viva non è chiara, a volte dentro a volte fuori dalla maggioranza “I nostri rapporti con Lagalla sono sempre stati buoni – dice Matteo Renzi – poi devo dire che mio fratello Davide (Faraone ndr) mi ha fregato. Se lui si fosse candidato ci saremmo divertiti qui a Palermo”.

“Poi capire la politica siciliana è una impresa – quasi scherza, ma non troppo Renzi – Davide faraone cerca di continuo di farmi gli schemini ma ancora mi sfugge nonostante io sia appassionato di Sicilia fin da bambino quasi”.

Sulle Province: “Non c’è una lira per ripristinarle”

Una stoccata arriva poi ai sostenitori del ripristino delle Province, parlando di un progetto economicamente a perde. “Capisco che qualcuno voglia rimettere le province. Il 90% dell’attuale Parlamento è a favore della riforma. Poi c’è da fare i conti con la realtà. Non c’è una lira – attacca il leader di Italia Viva -. A differenza di quanto hanno detto in passato, ovvero che l’abolizione delle Province non ha dato alcun risparmi, oggi che si qualcuno si trova a doverle rifondare, si rendono conto che un guadagno per le casse dello Stato effettivamente c’era”.

Una stoccata agli ex amici

Sulla posizione che la Sicilia ha assunto sul disegno di legge che riguarda l’Autonomia differenziata Renzi approfitta per togliersi qualche sassolino dalla scarpa nei confronti degli ex “Credo che Schifani, Lagalla e i tanti amministratori del centrodestra, forse qualche parolina in più sul disegno di legge Calderoli potrebbero dirla. Davvero condividono il disegno di legge Calderoli? Non dico i leghisti siculi, ma nella storia siciliana vedere che arrivate a sostenere quel tipo di disegno e di legge là un po’ mi colpisce”

“Mi riferisco al mio amico Luca Sammartino e a Valeria Sudano, i leghisti di Sicilia (due ex esponenti proprio della corrente renziana già nel Pd ndr) – dice – che hanno sostenuto quel disegno di legge. Io una domanda me la farei”.

A fargli eco è Davide Faraone il suo luogotenente siciliano “Peraltro Schifani ha mandato proprio Sammartino a votare a favore in conferenza Stato regione, un segnale devastante”

“Certo – continua Renzi – Schifani e Luca hanno un consistente consenso organizzato e di questo bisogna prendere atto”.

“Come si esce da tutto questo? Beh se riesco a convincere a candidarsi Davide Faraone…”

 

 

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