Arriva la firma sul contratto definitivo per i regionali siciliani ma ora per i sindacati c’è da lavorare per garantire ai dipendenti i giusti riconoscimenti. Per il Sadirs, il sindacato dei dipendenti regionali, si tratta di una fase cruciale. “Con la firma del testo definitivo del contratto giuridico ed economico 2016/2018 dei regionali – afferma Fulvio Pantano, segretario generale del Sadirs – ci apprestiamo alla fase cruciale della trattativa, ovvero l’istituzione di un comitato paritetico che avrà il compito di affrontare la riclassificazione e riqualificazione del personale, la vera ristrutturazione della macchina amministrativa”.
Con la firma apposta ieri sera presso la sede dell’Aran Sicilia, sono state sbloccate le somme stanziate per gli aumenti e per gli arretrati che ammontano a quasi 40 milioni di euro, partono anche i lavori della Commissione paritetica che riorganizzerà tutto il personale regionale con un nuovo sistema classificatorio. I regionali sono ancora in attesa che venga istituita la commissione paritetica. “Era indispensabile fare questo passo avanti – prosegue Pantano – adesso è il momento di occuparci della vera questione qualificante, con l’istituzione della commissione paritetica che dovrà lavorare per il riconoscimento delle mansioni e del lavoro svolto dai dipendenti”.
Il Sadirs, assieme ai Cobas-Codir e Ugl, precisa che “è stato firmato l’articolato migliore possibile considerate le prescrizioni contabili della Corte, contro le quali sono state presentate numerose dichiarazioni a verbale, e le campagne denigratorie anti-regionali che non hanno certamente favorito l’acquisizione di risultati più corposi. Adesso, finalmente, sbloccate le somme stanziate per gli aumenti e per gli arretrati, partono anche i lavori della commissione paritetica per la riclassificazione del personale non dirigenziale e per la quantificazione di tutte le indennità”.
“Il sindacato Cobas /Codir – si legge in una nota diffusa oggi dalla maggiore organizzazione dei dipendenti regionali siciliani – rivendica, adesso, anche l’attivazione immediata delle progressioni orizzontali e verticali, dopo tanti anni di assenza di qualsivoglia minima politica del personale dei precedenti esecutivi. Il Cobas/Codir chiede anche l’immediata ripresa del tavolo contrattuale per il rilancio del settore della dirigenza”. Ma è polemica con la sezione siciliana della Corte dei Conti che ha esercitato il controllo sul contratto appena varato, certificandolo positivamente, ma con alcune prescrizioni vincolanti che hanno modificato alcuni articoli. “Nel rispetto del ruolo della Corte dei Conti che esercita i poteri conferiti dalle Leggi – dichiarano Marcello Minio e Dario Matranga, segretari generali del Cobas/Codir, sindacato più rappresentativo dei dipendenti regionali siciliani – saremmo degli ipocriti se non manifestassimo quello che è il pensiero della maggioranza dei lavoratori regionali siciliani che hanno la sensazione di subire un pregiudizio in quanto tali, nel momento in cui la Corte sembra mettere sotto attacco alcuni diritti fondamentali e princìpi di solidarietà sociale: ci riferiamo, per esempio, alla censura sui permessi che tutelano (oltre a situazioni personali) anche interessi sociali (per esempio donazione sangue; legge 104; etc. per cui il datore di lavoro pubblico, si sostituisce, a volte, alle carenze dello Stato) o al diritto di assemblea garantito dallo Statuto dei lavoratori di cui si è imposta la diminuzione da 12 a 10 ore annue. Inoltre, l’atteggiamento della Corte dei Conti – concludono Dario Matranga e Marcello Minio – sembra mettere in discussione i princìpi dello Statuto Regionale in materia di competenza esclusiva sul trattamento del personale regionale con continui richiami a un appiattimento sulla normativa statale”.