I carabinieri della stazione Palermo Centro hanno arrestato un 53enne, originario di Caltanissetta, accusato di maltrattamenti in famiglia e detenzione di arma clandestina. È scattato il codice rosso dopo la denuncia della ex convivente.
Il racconto della vittima
Il racconto della vittima ha permesso di ricostruire numerosi episodi di violenza e vessazione. I militari nel corso della perquisizione in casa dell’uomo per la notifica del decreto di allontanamento urgente dalla casa familiare come disposto dalla procura hanno trovato una pistola con matricola abrasa e due caricatori con relativo munizionamento. L’uomo è stato portato in nel carcere Lorusso di Pagliarelli. Il gip di Palermo ha convalidato l’arresto.
Maltrattamenti nel Messinese
I carabinieri della stazione di Gioiosa Marea hanno eseguito l’ordine per la carcerazione in regime di detenzione domiciliare sostitutiva emesso dall’ufficio di Sorveglianza di Messina su attivazione dell’ufficio Esecuzioni Penali della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Patti, diretta Angelo Vittorio Cavallo, nei confronti di un 41enne del luogo, condannato ad anni 3 di reclusione e mesi 2 di reclusione. L’uomo è riconosciuto colpevole dei reati di maltrattamenti contro familiari e conviventi e lesioni personali, aggravati e continuati, poiché commessi in presenza dei figli minori.
Il provvedimento restrittivo è stato emesso all’esito del procedimento penale scaturito dalle indagini condotte dai militari della stazione carabinieri di Gioiosa Marea, a partire dal gennaio 2021, a seguito della denuncia presentata dall’allora moglie dell’uomo, che permisero di documentare i diversi episodi conflittuali, caratterizzati anche da violenza fisica, tra il gennaio 2019 e il dicembre 2020.
L’arresto
I militari dell’Arma hanno rintracciato l’uomo presso la propria abitazione, arrestandolo in esecuzione dell’ordine per la carcerazione appena ricevuto.
Al termine delle formalità di rito, i carabinieri hanno condotto il 41enne presso il domicilio da lui indicato, ponendolo a disposizione dell’autorità giudiziaria mandante.
Maltrattamenti ed estorsione alla nonna, un arresto nel Catanese
Alcune settimane fa, un giovane di 24 anni è stato arrestato su disposizione della Procura di Catania per maltrattamenti in famiglia ed estorsione aggravata. Ha avuto la misura degli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico. Le indagini, coordinate dal pool di magistrati qualificati sui reati che riguardano la violenza di genere, hanno fatto luce sui comportamenti vessatori che il giovane avrebbe tenuto nei confronti della nonna materna, una 72enne. In un’occasione il giovane sarebbe anche arrivato a minacciare di morte la vittima, dicendosi pronto a darle fuoco. la vicenda si è consumata ad Aci Catena.
Le indagini dei carabinieri sono cominciate dopo una denuncia presentata il 4 settembre scorso dall’anziana. Aveva riferito di essere da circa un anno vittima di ripetuti maltrattamenti ed estorsioni. Il nipote le chiedeva somme di denaro continuamente. Il giovane viveva con l’anziana già dal 2014 per effetto di un provvedimento di affidamento del tribunale per i minorenni. La 72enne, che aveva accudito e sostenuto economicamente il nipote sin dalla tenera età, a partire dall’affidamento aveva convissuto con lui fino al raggiungimento della maggiore età. Il giovane si era trasferito in un appartamento preso in affitto a spese della nonna. Sebbene non abitassero più insieme, la donna avrebbe continuato a provvedere a tutte le sue necessità.
Nel corso dell’ultimo anno l’indagato avrebbe chiesto con insistenza ogni giorno alla nonna 15 euro per il pranzo e di 15 euro per la cena. Ma le se richieste non si fermavano qui. Chiedeva anche altri soldi per la mattina in quanto doveva recarsi a lavoro. Nonostante ciò il 24enne avrebbe accumulato debiti al negozio di alimentari puntualmente saldati dalla nonna. Il giovane avrebbe ingiuriato e minacciato la nonna se non gli dava il denaro. In un episodio le avrebbe detto: “Se non mi dai i soldi, do fuoco a te e a tutta la macchina”.
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