Una donna di circa 60 anni ieri è sera è arrivata in codice rosso per un infarto. I medici del pronto soccorso dell’ospedale Civico di Palermo hanno fatto di tutto per salvarla, ma la donna residente in via Ustica, zona di via Perpignano è morta.

Non appena i sanitari hanno comunicato la notizia del decesso, i familiari della donna hanno danneggiato il pronto soccorso. “Abbiamo assistito a scene da far west – raccontano i medici e gli infermieri – Hanno distrutto tutto quello che trovavano, provocando danni per migliaia di euro”.

Per mettere fine alla devastazione sono intervenute diverse volanti della polizia che hanno bloccato i familiari e li hanno identificati e denunciati.

La devastazione del pronto soccorso dell’ospedale Civico è iniziata attorno alle 23 della scorsa notte. Non appena il medico ha comunicato il decesso i parenti hanno forzato l’ingresso ed è stato il caos.

Non è stato fatto nulla ai sanitari, ma i metronotte in servizio di vigilanza all’area di emergenza sono stati aggrediti e la sala è stata devastata. Il pronto soccorso è stato chiuso per due ore con altri pazienti presenti che hanno subito i disagi.

Assessore Razza, atto violento e sconsiderato

“Devastare un pronto soccorso, presidiato da guardie giurate, è un atto violento, sconsiderato, insopportabile. Non si può giustificare con il dolore per la scomparsa di un proprio congiunto, arrivato in gravissime e disperate condizioni. Il pronto soccorso, come l’ospedale in genere, è un luogo di sofferenza e di speranza, di vita e di morte. Non possiamo inneggiare agli eroi in camice e poi farci sopraffare dalla emotività che diventa violenza. Ai medici e operatori del Civico di Palermo va il mio sentimento di solidarietà”. Così l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, ha commentato la notizia dei danni provocati stanotte dai parenti di una donna morta in ospedale.

Direttore generale azienda Civico: Colletti, fatto vergognoso denunciamo tutti

“In ordine a quanto verificatosi nella serata di ieri presso il pronto soccorso dell’ospedale Civico, registriamo l’episodio come un fatto di violenza inaudita ed in alcun modo riconducibile ai livelli di eccellente  lavoro che quotidianamente ed ininterrottamente gli operatori di questo delicato reparto profondono con estremo impegno. A loro va la nostra solidarietà incondizionata”.

Lo dice Roberto Colletti direttore generale dell’azienda sanitaria Civico. “Tale atto di inqualificabile natura, che rappresenta un elemento di vergogna assoluta per la nostra comunità cittadina e spia di un degrado sociale inquietante, – aggiunge Colletti – verrà puntualmente e dettagliatamente denunciato agli organi competenti, affinché non solo serva da monito, ma perché la stessa comunità abbia consapevole percezione che comportamenti del genere  producono, da un lato rallentamenti di un servizio pubblico di estrema necessità e, dall’altro, per un tempo non facilmente determinabile, l’impossibilità di utilizzare le complesse strumentazioni che sono state oggetto di gratuito vandalismo con tutte le immaginabili conseguenze”.

Il sindacato Nursind: “Posto di polizia anche di notte”

Il sindacato Nursind “esprime solidarietà ai lavoratori e ai pazienti per una vicenda che purtroppo ricorda quanto pericoloso sia ancora lavorare la notte nei pronto soccorso – dicono i rappresentanti degli operatori sanitari – Il sindacato apprezza l’impegno dell’amministrazione in questi anni per garantire la sicurezza e propone di potenziare ulteriormente le misure ad esempio garantendo  il posto di polizia, che al momento è  presente la mattina e il pomeriggio, anche la sera”.

Amato, necessario incontro con il prefetto di Palermo

“Ancora violenza. Gli ospedali sono ormai campi di battaglia dove malati e familiari possono tranquillamente dare sfogo a tutta la loro rabbia incontrollabile, salvo poi essere fermati dalle forze di pubblica sicurezza e contare i danni”. E’ il commento del presidente dei medici Toti Amato sulla devastazione del pronto soccorso dell’ospedale Civico a Palermo avvenuta ieri sera per mano dei familiari di una sessantenne arrivata in codice rosso per un infarto e poi deceduta nonostante le cure immediate dei sanitari.

Per i medici siciliani non c’è più tempo da perdere. Così, a stretto giro il presidente dell’Omceo Amato, come componente del direttivo della Federazione nazionale Fnomceo e a nome di tutti i camici bianchi, reitera la richiesta di  incontro urgente al Prefetto di Palermo per rappresentare la pericolosità di quanto sta accadendo ogni giorno nelle aree emergenziali e i presidi di guardia medica contro medici e sanitari, strutture ospedaliere comprese.

Gli Omceo siciliani e la Fnomceo, guidata dal presidente Filippo Anelli, esprimono coralmente tutta la solidarietà ai colleghi e ai sanitari del Civico, rinnovando il loro impegno “forte e ad alta voce” nella sensibilizzazione di tutte le autorità preposte al controllo della sicurezza e alla tutela della dignità professionale di tutti i sanitari.

I precedenti aggredito medico al Civico

Un uomo ha aggredito un medico all’ospedale Civico di Palermo. Per cause in corso di accertamento l’aggressore ha colpito un sanitario del centro grandi ustioni.

Sono intervenuti gli agenti di polizia che hanno lo identificato e denunciato. Il medico è stato curato dai colleghi al pronto soccorso.

Danneggiato pronto soccorso di Villa Sofia

Un palermitano di 37 anni è stato denunciato dalla polizia per avere danneggiato la porta del pronto soccorso dell’ospedale Villa Sofia di Palermo.

L’uomo stanco di attendere al triage nell’area di emergenza si è scagliato contro la porta d’ingresso distruggendola in più parti.

Sono intervenuti gli agenti di polizia che lo hanno bloccato identificato e denunciato.

Danneggiato il pronto soccorso dell’ospedale Ingrassia

Nuovo danneggiamento al pronto soccorso dell’ospedale Ingrassia a Palermo. Un uomo è morto d’infarto e i parenti hanno sfasciato tutto.

Sono entrati in branco, minacciando medici e infermieri e dando pugni e calci alle porte.

Stanotte una decina di persone ha fatto irruzione al Pronto soccorso dell’ospedale Ingrassia in corso Calatafimi, aggirando la sorveglianza della guardia giurata.

Gli aggressori sono i parenti di un paziente morto nell’area di emergenza per arresto cardiocircolatorio. Sono dovuti intervenire i carabinieri per sedare gli animi.

Nessuna lesione al personale medico, solo danni materiali alla porta della sala rossa e a quella di separazione fra la sala verde e il corridoio.

Si tratta della seconda aggressione in una settimana, dopo quella avvenuta nel reparto di Radiologia dell’ospedale Villa Sofia e quella di ieri allospedale Civico.

Aggredite due guardie giurate a Villa Sofia

Due guardie giurate sono state aggredite ieri sera nell’area d’emergenza dell’ospedale Villa Sofia a Palermo. Ad aggredire i vigilanti una donna di 38 anni, figlia di una paziente ricoverata.

Sono intervenuti gli agenti di polizia che hanno denunciato la donna accusata di resistenza a pubblico ufficiale e interruzione di pubblico servizio.  I familiari della paziente, entrata in pronto soccorso verso le 19 accusando alcuni dolori al petto, avrebbero iniziato spazientirsi sostenendo che i medici la stessero trascurando.

Il marito e i figli, tra i quali la 38enne poi denunciata, avrebbero preteso di accedere all’area del triage per parlare con i sanitari. Le regole però, data l’emergenza Covid-19, consentono l’accesso solo ai pazienti o, se necessario, ad eventuali accompagnatori.

Le due guardie giurate avrebbero cercato di contenere l’ira dei familiari invitandoli a uscire. Secondo una prima ricostruzione la 38enne e la stessa madre in attesa di cure avrebbero iniziato a inveire contro i due dipendenti della Mondialpol e a spintonarli, colpendone uno con un pugno in faccia e con un calcio nel basso ventre. In pochi secondi si è scatenato un parapiglia poi sedato con l’intervento delle volanti.

 

Articoli correlati