L'INIZIATIVA

Donato il francobollo di Franco e Ciccio all’arcivescovo di Monreale

Questa mattina, presso il Palazzo Arcivescovile di Monreale, Giuseppe Li Causi, il cultore di Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, ha donato il bollettino ufficiale delle Poste Italiane in cui c’è il francobollo commemorativo ai due grandi artisti all’Arcivescovo Gualtiero Isacchi. Il francobollo è stato emesso il 26 ottobre 2022 dalle Poste Italiane per i 100 anni della nascita di Ciccio Ingrassia ed i 30 delle morte di Franco Franchi. Promotore di questa iniziativa, Giuseppe Li Causi.

Le parole dell’arcivescovo

“Innanzitutto, mi ha fatto piacere conoscere questa magnifica iniziativa – dichiara l’Arcivescovo Gualtiero Isacchi -. Non sono un cultore di Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, ma sono cresciuto guardando i loro film. Film che guardi molto volentieri. Erano due artisti semplicemente eccezionali, un duo perfetto. Un duo che trasmetteva gioia, allegria e spensieratezza. Riuscivano a farci sorridere anche su tematiche importanti, difficili e complesse. Credo che le persone che trasmettono la gioia, sono persone preziose”.

“È importante tramandarli alle nuove generazioni – prosegue -. La loro comicità era una comicità molto intelligente perché sana, semplice e concreta, legata all’esperienza. Fanno parte del nostro patrimonio culturale e artistico”.​

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Commenti positivi anche da Giuseppe Li Causi: “Sono felicissimo di aver conosciuto l’Arcivescovo Gualtiero Isacchi. Appena l’ho visto in televisione, la prima volta, ho intuito che è una persona umile, perbene e molto vicina alla gente. Durante l’incontro ho parlato della mia passione per i due grandi artisti. Inoltre, ho donato all’Arcivescovo il bollettino ufficiale delle Poste Italiane in cui c’è il francobollo commemorativo. L’incontro, mi ha fatto ricordare la mia infanzia, vissuta a Monreale. Frequentavo la chiesa del S.S Crocifisso della Collegiata in cui ho conosciuto il seminarista Felice Russo. Quest’ultimo divenne sacerdote e segretario dell’Arcivesco Cassisa. Tramite padre Felice, frequentavo spesso il palazzo, a volte cenavo con loro. Che bei ricordi!”.

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