E’ stata scarcerata la madre di una delle vittime arrestata insieme a Don Vincenzo Esposito con l’accusa d’induzione alla prostituzione dopo le indagini condotte dai carabinieri di Termini Imerese coordinati dalla procura di Palermo. Lo ha deciso il tribunale della libertà di Palermo con provvedimento emesso a seguito di udienza.
Alla donna di Termini Imerese di 50 anni, difesa dall’avvocato Giuseppe Minà è stata applicata la misura cautelare dell’obbligo di dimora a Trabia. Il difensore aveva impugnato l’ordinanza ai domiciliari emesso dal gip del Tribunale di Palermo, dottor Fabio Pilato. Continua per il momento a rimanere nel carcere di Spoleto Don Vincenzo Esposito, difeso dall’avvocato Renato Vazzana, parroco di San Feliciano, in provincia di Perugia.
Le motivazioni della scarcerazione della donna saranno depositate con ordinanza nei giorni successivi. La madre di una delle quattro vittime tutti minorenni e il prete sono stati arrestati nel corso delle indagini del pool fasce deboli coordinato dall’aggiunto Laura Vaccaro. Il sacerdote avrebbe compiuto atti sessuali a distanza, sfruttando le chat dei social network e pagando le vittime utilizzando anche i soldi delle offerte dei parrocchiali e ricaricando le carte prepagate. Il prete è originario di Caltavuturo in provincia di Palermo.