“Stamattina sono stato a Capaci nel luogo dove hanno perso la vita Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Antonio Montinaro, Rocco Di Cillo, Vito Schifani e non dimentichiamo i superstiti e ho visto i ragazzi. Li ho visti in piazza.
Li ho visti qui. Non prendiamoli in giro. Questa società si preoccupa per i giovani, ma non se ne occupa come dovrebbe, il miglior modo di camminare insieme e quello di mantenere una memoria viva, non la retorica della memoria non celebrazione che si deve tradurre in impegno quotidiano verso questi ragazzi”.
Lo ha detto Don Luigi Ciotti fondatore di Libera poco prima di prendere parte al corteo partito da via D’Amelio. “Giovanni Falcone e Paolo Borsellino ci hanno indicato una strada, attenzione però che l’analisi della situazione italiana si è fermata 27 anni a Falcone e Borsellino.
Questo emerge da una grande ricerca che abbiamo fatto come Libera”. ha aggiunto Don Ciotti.
E in merito alla mancata partecipazioni di alcuni politici all’aula bunker don Ciotti ha ribadito che “le diversità sono un dono sono una ricchezza facciamo in modo di viaggiare nella stessa direzione e non confondere i ragazzi che farebbero fatica a comprendere tutto questo”.
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