- Il progetto “Un albero per il futuro”, le gemme dell’albero Falcone distribuite per innescare percorsi di legalità
- Ieri, all’aula bunker dell’Ucciardone di Palermo, consegnate le prime 100 piantine alle scuole
- Presente anche don Luigi Ciotti, presidente di Libera, l’associazione che si batte contro le mafie
Memoria e legalità, per non dimenticare, per costruire insieme un mondo migliore e libero dal giogo del malaffare.
E’ entrato nel vivo il progetto nazionale di educazione alla legalità ambientale “Un albero per il futuro”, promosso in collaborazione con il ministero della Transizione ecologica e voluto fortemente dalla Fondazione Falcone e dall’arma dei carabinieri, che prevede la donazione e messa a dimora nelle scuole italiane di circa 50mila piantine nel triennio 2020-2022.
La consegna delle “piantine di Falcone” nell’aula bunker dell’Ucciardone
Ieri, a Palermo, nell’aula bunker dell’Ucciardone che fu teatro del primo maxiprocesso alla mafia istruito dai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, sono state consegnate le prime 100 “piantine di Falcone” agli istituti scolastici che hanno aderito all’iniziativa.
Presente anche don Luigi Ciotti
Presente per l’importante appuntamento a Palermo anche don Luigi Ciotti, presidente di Libera, l’associazione che si batte contro le mafie. Don Ciotti ha parlato agli studenti presenti con parole cariche di partecipazione ed energia.
Ha infatti detto: “Queste gemme e le piante a cui daranno vita non sono soltanto un simbolo. Sono frammenti di vita e di memoria viva, calda, incandescente.
Perché una memoria genera frutti solo se accolta, accudita da coscienze e cuori a loro volta vivi”.
Il ricordo delle vittime della Strage di Capaci
Don Ciotti ha ricordato le vittime della Strage di Capaci: “Giovanni, Francesca, Rocco, Vito, Antonio sono morti, noi dobbiamo essere più vivi.
Solo da coscienze vive maturano idee profonde e pratiche incisive come quelle necessarie per contrastare e sconfiggere il potere mafioso.
Ognuna di queste piantine deve diventare uno stimolo al pensiero, all’azione, alla responsabilità. Stimolo ad essere quei cittadini ai quali parla la nostra Costituzione, che è il testo fondativo della nostra democrazia”.
Coltura e cultura
Ha proseguito il sacerdote: “Gemme, memoria e impegno sono tre parole che rinviano a un binomio, ad altre due parole che differiscono solo per una vocale: noi oggi vogliamo sottolineare con forza i termini coltura e cultura.
Parole strettamente legate e che da prospettive diverse, dicono, in fondo, la stessa cosa.
Coltura e cultura sono entrambe attività che richiedono esercizio, costanza e impegno.
Attività che per trovare nutrimento devono piantare radici: la coltura nella terra, e la cultura nelle coscienze”.
La cura e l’impegno quotidiano
“Ragazzi, – ha esortato l’uditorio don Ciotti – forza. Impegniamoci di più tutti. Facciamo in modo che queste piante generate dall’albero Falcone diventino cura ed esame di coscienza, diventino impegno quotidiano per generare percorsi di giustizia e di libertà, per diventare noi stessi sementi e strumenti di vita. Allora lottiamo insieme per i diritti umani, e per i diritti della natura, che sono le due facce della stessa medaglia che si chiama vita.
Dobbiamo diventare tutti lottatori per la vita”.
La “duplicazione” dell’albero Falcone
Lo scorso 15 aprile, nell’ambito dell’iniziativa “Un Albero per il futuro”, il raggruppamento carabinieri Biodiversità e la Fondazione Falcone, in accordo con il Comune e la Soprintendenza ai Beni Ambientali di Palermo, hanno avviato le procedure per la duplicazione e la distribuzione dell’Albero Falcone, il ficus che si trova davanti all’abitazione del magistrato e della moglie Francesca Morvillo, divenuto simbolo di riscatto civile.
Le talee prelevate dal famoso “Ficus macrophilla columnaris magnoleides” sono state curate presso il moderno centro nazionale carabinieri per la Biodiversità Forestale di Pieve S. Stefano in provincia di Arezzo dove, dopo complesse procedure di laboratorio, è stato finora possibile portarne a radicazione circa mille con lo stesso genoma della pianta madre. L’offerta di specie vegetali autoctone da consegnare agli studenti si arricchisce pertanto di un albero simbolo dell’impegno delle Istituzioni per l’affermazione della legalità, da donare alle scuole o agli Enti che ne faranno richiesta.
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