La detenzione domiciliare per Rosalia Di Trapani, moglie settantenne del boss Salvatore Lo Piccolo e madre di Sandro, entrambi ergastolani, non è stata decisa per l’emergenza Covid.
A dirlo è il suo avvocato. “Non c’è alcun riferimento al Coronavirus – spiega l’avvocato Salvatore Silvestro -, il permesso le è stato concesso per curarsi perché la struttura carceraria non poteva garantire le cure indispensabili.
Il Tribunale, oltre a vietare ogni tipo di contatto con i parenti, neppure telefonici, le ha imposto di restare a Messina. La mia assistita è stata operata e piantonata al Cannizzaro di Catania. E domiciliari sono stati concessi per un mese”.
Rosalia Di Trapani nel 2018 è stata condannata a 8 anni con sentenza definitiva per un’estorsione aggravata dal metodo mafioso. La donna, detenuta a Messina, è gravemente malata ed ha subito pochi mesi fa a Catania un delicato intervento chirurgico per un tumore.
Il tribunale di sorveglianza di Messina le ha concesso il trasferimento per un mese in una struttura che accoglie anziani a Messina in modo che possa sottoporsi ad un ciclo di radioterapia.
I domiciliari sono stati concessi solo dopo che è stata trovata la struttura a Messina, visto che la questura di Palermo aveva vietato il ritorno a casa per la moglie di Lo Piccolo.
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