“Chi usa il proprio ruolo istituzionale per togliersi sassolini dalle scarpe verso chi ricopre la carica più importante della Regione Siciliana, è solamente un pugnalatore che colpisce alle spalle, agendo nell’ombra, come si addice ai traditori della “peggio gioventù”. Lo dicono Tania Pontrelli e Luca Tantino del coordinamento regionale di Diventerà Bellissima dopo l’episodio del voto per scegliere i tre grandi Elettori che saranno chiamati ad eleggere il nuovo Capo dello Stato. Il presidente della Regione Nello Musumeci è risultato soltanto il terzo degli eletti. Un segnale politico chiaro della sua maggioranza.
Gli esponenti continuano “Infatti colui che ti colpisce alle spalle per creare caos e disordine politico in un periodo di emergenza sanitaria e sociale come quello che stiamo vivendo, oltre ad essere un incosciente è anche indegno di rivestire un incarico istituzionale che gli proviene dagli elettori ed agli stessi dovrebbe essere rivolto. Aver pugnalato alle spalle un uomo probo, preparato politicamente, immune da clientelismi e familismi come Nello Musumeci, la dice lunga sulle qualità morali e politiche di chi, senza metterci la faccia, mira soltanto a creare scompiglio per delegittimare invece colui che è stato legittimato dai siciliani e dal loro voto”.
Ed insistono “Quindi senza retorica alcuna, senza giudizi da saldi di fine stagione, ribadiamo che Nello Musumeci è quella garanzia voluta dal popolo, mentre coloro i quali hanno reso possibile questa bagarre istituzionale sono solamente il livello più basso della scala gerarchica dei valori politici. La loro è quella politica politicante che ogni elettore non accetta e disprezza, e proprio da questa antipolitica per professione discendono per caduta libera molti dei problemi che Musumeci affronta quotidianamente in nome di una politica vera, fattiva e costruttiva. Se si approfitta del voto segreto per tentare di delegittimare istituzionalmente il Governatore, è evidente che adesso vi è il dovere di reagire e verificare chi ci sta e chi no a proseguire con lui la parte finale della legislatura”.