Lo scorso 14 giugno, a Palermo, presso i locali dello Studios Coworking di Via Notarbartolo n. 36, si è svolto l’evento formativo su DSA e funzioni cognitive, organizzato dallo Studio di psicoterapia della Dott.ssa Angela Ganci, psicologa, psicoterapeuta e autrice del libro “Pianeta Scuola – Per una didattica delle competenze”, che ha preso in considerazione gli aspetti diagnostici e definitori della dislessia; la giornata ha, altresì, esaminato il ruolo del pedagogista nel trattamento dei DSA e la testimonianza di un familiare che ha esposto le fasi di riconoscimento della diagnosi del figlio e le misure di sostegno adottate in concerto con la scuola.
A partire dalla considerazione per cui una diagnosi di dislessia può essere posta solo in presenza di un Quoziente Intellettivo nella norma, misurato attraverso specifici strumenti come il test WISC-R, la relazione della Dott.ssa Ganci si è concentrata sull’analisi puntuale di un testo visto da un dislessico, con i tipici errori di riconoscimento dei grafemi in fase di lettura, e la corretta lettura operata da un programma di sintesi vocale, in quanto elettiva misura compensativa da adottare nel contesto classe e quale indispensabile strumento di supporto per tutto il percorso di studio individuale, durante tutto il ciclo scolastico.
A supportare le esemplificazioni sopra citate la testimonianza di Adriana De Trovato, componente dell’Associazione AFAP (Famiglie Affidatarie Palermo), che ha condiviso con i partecipanti l’iter diagnostico che ha permesso al figlio di ricevere una diagnosi di DSA e di beneficiare degli strumenti sopracitati, in particolare dello strumento della calcolatrice, evidenziando l’associazione tra dislessia e discalculia (disturbo relativo all’apprendimento del sistema dei numeri e dei calcoli, ndr), puntando l’attenzione sulla necessità di una diagnosi precoce e sul contenimento dei costi dei servizi utili al potenziamento delle abilità di letto-scrittura, come il doposcuola specializzato, auspicati per le famiglie che non possono accedervi.
Infine, la relazione del pedagogista, Dott. Antonino Leonardi, si è focalizzata sul ruolo del pedagogista in quanto facilitatore degli apprendimenti, esperto dell’ascolto e che utilizza l’empatia quale strumento elettivo a vantaggio dei bambini e ragazzi con DSA, spesso soggetti a cali dell’autostima a causa delle problematiche scolastiche affrontate.
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