La sezione Misure di prevenzione del tribunale di Palermo ha dissequestrato i beni del gruppo Ponte che amministra tre alberghi in città: Astoria, Garibaldi e Vecchio Borgo.
I sigilli erano scattati un paio d’anni fa per la presunta commistione della proprietà con la famiglia Sbeglia e in particolare con Marcello, sotto inchiesta per mafia.
Era stato arrestato nel 2014 perché ritenuto rampollo di un clan di costruttori che sarebbero punto di riferimento di diverse famiglie mafiose per la gestione degli appalti. Era stato lo stesso pubblico ministero, Calogero Ferrara, nelle scorse settimane a chiedere il dissequestro.
L’indagine era nata da rapporti poco chiari fra il gruppo Ponte e la famiglia Sbeglia, soprattutto riguardo alla gestione dell’hotel Garibaldi e all’acquisto da parte del Gruppo Ponte di un credito vantato da Sicilcassa nei confronti degli Sbeglia.
I Ponte si sono sempre difesi dicendo di avere messo a segno un’operazione finanziaria a loro favorevole, senza avvantaggiare gli Sbeglia.
Alla fine, il collegio ha dato ragione agli avvocati Massimo Motisi, Vincenzo Lo Re, Sergio Monaco, Marcello Madonia, Santi Magazù. La vicenda era iniziata nel 2010 con il sequestro del patrimonio di Francesco Paolo Sbeglia, condannato poi per riciclaggio.
L’amministratore giudiziario del suo patrimonio era Gaetano Cappellano Seminara, nominato dal giudice Silvana Saguto, allora presidente delle Misure cautelari. Adesso i due sono indagati per corruzione dalla Procura di Caltanissetta.
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