Appellò il sindaco di Palermo con il termine, tutto siciliano, “cornuto”. Ora però arriva il pentimento. Si tratta di Fabio Picco Di Maria che ora, molto probabilmente spinto dal timore di cover subire un processo, cerca ritrattare sull’offesa posta a Leoluca Orlando. Il video del siparietto, girato nel gennaio scorso al mercatino dell’artigianato, diventò virale nel giro di poche ore totalizzando migliaia di visualizzazioni sui Social.
Le stesse immagini però finirono agli occhi dei Pm della Procura di Palermo che hanno aperto le indagini per un presunto reato di oltraggio a pubblico ufficiale. Sulle pagine de La Repubblica Picco Di Maria si lascia andare ad alcune dichiarazioni con lo scopo di stemperare i toni e ammorbidire la propria posizione.
In una lettera si scusa con il primo cittadino palermitano . “Sono certo che saprà capire il perché del mio gesto e saprà perdonarmi – dice ammettendo di aver esagerato – ero nervoso perché non avevo un lavoro, adesso grazie al reddito di cittadinanza sono calmo. Dopo aver rivisto tante volte il video, ho pensato che avrei dovuto criticare in maniera più civile”.
Il disoccupato 31enne adesso rischia, come detto, una condanna per oltraggio a pubblico ufficiale nonostante Orlando non lo abbia querelato. “Devo crescere una bambina piccola e non lavoro – continua -. Mi vergogno a dover chiedere aiuto a mio padre o a mio suocero. Ho perso le staffe, ma ho capito che il sindaco non c’entra con questo”.
Grazie al reddito di cittadinanza la rabbia di Picco Di Maria quindi si sarebbe affievolita. «Sì, grazie ai 5 stelle che ho votato. Mi hanno dato il reddito di cittadinanza e sono più calmo». E racconta il motivo degli insulti al sindaco. “Ero in giro con mia figlia, ho visto un po’ di confusione e mi sono avvicinato. C’era Orlando. Ho cominciato a fargli domande sui rifiuti che non raccoglie se non viene il Papa e sul perché non era andato alla visita del premier Giuseppe Conte. Lui mi ha risposto che il Presidente del consiglio ci prendeva in giro. Non ci ho visto più e gli ho detto quella frase”
E tanti palermitani quel giorno si misero dalla parte del disoccupato, commentando con favore il suo gesto. “Tanti mi hanno scritto per farmi i complimenti – racconta -. Tutte persone che non avrebbero avuto il coraggio mio di dire le cose in faccia”. Si dice pentito per il gesto. “Si sa come sono i palermitani, io per primo: prima si sfogano e poi riflettono. A Orlando ho anche mandato una mail per incontrarci, ma non ho avuto ancora risposte: non gli chiedo lavoro o soldi, spero soltanto che accetti le mie scuse”.
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