“C’è stato un malinteso”. Si è presentato con queste parole, oggi pomeriggio, l’assessore regionale alla Famiglia ed alle Politiche sociali, Gianluca Miccichè, a casa di Giovanni Cupidi, lo statistico tetraplegico 39enne di Misilmeri che proprio lunedì scorso era stato convocato in assessorato salvo poi scoprire che l’assessore (sebbene l’appuntamento fosse stato concordato al telefono) non c’era…
A Giovanni quel mancato incontro non è andato proprio giù. Perché da mesi chiedeva di parlare con l’assessore per esporgli la gravità della propria situazione. Il ragazzo, che è paralizzato dal collo in giù e necessita di assistenza domiciliare H24, tra 5 giorni rischia di trovarsi con una sola ora di assistenza al giorno, quella garantita dal Fna (Fondo nazionale autosufficienza), perché il programma delle 30 ore settimanali, finanziato proprio dall’assessorato, del quale ha usufruito finora, sta per scadere.
A nulla sembrano essere valsi sinora una petizione lanciata su change.org nel marzo scorso da Giovanni alla quale hanno aderito oltre 36mila persone, una interrogazione del M5S all’Ars, l’appello del movimento #DiventeràBellissima, l’attenzione della stampa.
Da parte dell’assessore nessun cenno – è stato interpellato anche da BlogSicilia ma attendiamo ancora una sua risposta – sino ad oggi.
Ad accompagnare l’assessore da Cupidi c’erano i dirigenti dell’assessorato Valeria Restuccia e Alberto Pulizzi, il direttore generale Mario Candore ed un componente della segreteria tecnica.
Giovanni ha subito esplicitato che gli serve una assistenza giornaliera di almeno 16 ore, come avveniva sino al 2013. Da allora, ha dovuto supplire alle ‘mancanze’ di chi dovrebbe garantire il suo diritto all’assistenza domiciliare, pagando di tasca propria accompagnatori, badanti ed assistenti notturni e diurni che possano aiutarlo in tutte le sue necessità (come spostarsi dal letto alla carrozzina e viceversa, operazione per la quale servono almeno tre persone).
“Accetto le scuse dell’assessore ma ho esigenza di risolvere il mio problema. Spero molto – dice Giovanni – almeno nel progetto H16 che possa coprire le ore che mi sono indispensabili”.
L’assessore, che si è impegnato a valutare la richiesta di Giovanni, ha riferito al giovane che dovrà aspettare qualche giorno per conoscere l’esito della pratica che lo riguarda.
Con grande sorpresa del giovane poi, Miccichè ha rivolto a Giovanni, visto il suo impegno a favore dei diritti dei disabili, l’invito ad un confronto con il suo staff tecnico da cui possa nascere una riorganizzazione dei servizi regionali rivolti alle disabilità gravissime. Giovanni commenta: “Ho dato la mia disponibilità ma valuto le proposte positivamente solo quando si concretizzano”.
Dopo le parole e le promesse, è il momento di passare ai fatti. Naturalmente vi terremo informati sugli sviluppi di questa vicenda.
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