Il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta e l’assessore alla Famiglia Carmencita Mangano, comunicano che dopo l’erogazione dell’assegno di cura da parte dell’Asp di Palermo ai 203 soggetti gravissimi su 273, sono stati già emessi i mandati di pagamento per 71 disabili a Enna e sono in corso di erogazione ulteriori 56 nei prossimi giorni; ad Agrigento già erogati i fondi a 92 soggetti e sono in pagamento ulteriori 127 assegni; a Messina in 115 hanno già ricevuto l’assegno, 123 lo riceveranno nei prossimi giorni; partiranno da lunedì 26 giugno i pagamenti relativi a 256 disabili gravissimi di Catania, 124 di Ragusa, 226 di Trapani.
Per quanto riguarda Siracusa, il trasferimento monetario potrà avvenire appena l’Asp avrà completato acquisizione dell’iban dei beneficiari, che sono 120.
A Caltanissetta entro il 7 luglio ci saranno 142 accrediti.
“Le difficoltà di questi mesi sono state relative, intanto, all’approvazione definitiva della finanziaria pubblicata il 15 maggio e che dava indicazioni nuove rispetto alla legge del 1 marzo, all’effettivo accertamento della platea
dei beneficiari, alla sigla del patto di cura, alla comunicazione delle coordinate bancarie e dei soggetti preposti all’assistenza dei disabili”.
“Tale lavoro è ormai concluso – aggiungono Crocetta e Mangano – per cui la fase iniziale è stata superata e i soggetti beneficiari riceveranno regolarmente – e per sempre – un assegno mensile di 1500 euro”. Prosegue inoltre l’attività
delle Asp relativa all’esame delle pratiche di coloro che non avevano fatto domanda precedentemente, che si concluderà entro il 26 giugno e che darà origine a nuovi accreditamenti per chi rientrerà tra i beneficiari.
“Riteniamo questo un lavoro eccezionale, che tutti finalmente ci riconoscono”.
Il presidente inoltre ringrazia quanti hanno collaborato dal dipartimento Famiglia, al dipartimento Salute, alle Asp “ad avviare un progetto che dovrà essere migliorato, con la collaborazione delle associazioni dei disabili gravissimi,
cercando di costruire un modello all’interno del quale il disabile non sia oggetto dell’assistenza, ma – conclude il presidente – attore protagonista di un modello di cura e assistenza basato sulla libera scelta”.
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