Un disabile palermitano, a causa della sua carrozzina, è stato costretto a stazionare tre ore all’aeroporto di Venezia e a perdere l’aereo che aveva prenotato per fare rientro a Palermo. La compagnia aerea Volotea non ha accettato a bordo del velivolo che avrebbe dovuto ospitare Giovanni D’Aiuto perché l’uomo aveva con sé una carrozzina dotata di una batteria che, secondo la compagnia, avrebbe potuto mettere a rischio la sicurezza a bordo.
In realtà, come ha spiegato inutilmente, lo stesso uomo, uno sportivo di 54 anni, della squadra di hockey su carrozzina Red Cobra, la batteria sarebbe conforme agli standard e sarebbe idonea al trasporto aereo. D’Aiuto, che è affetto fin dalla nascita da una patologia che lo costringe a spostarsi in carrozzina, ha dovuto attendere per ben tre ore, assieme al suo accompagnatore, Marcello Cacioppo, prima di poter prendere un altro aereo.
Sì, perché, come riporta il Giornale di Sicilia, alla fine i due hanno dovuto prendere un altro aereo per tornare a casa. “Con molta superficialità – racconta D’Aiuto – e senza nessuna forma di assistenza ci hanno lasciato per oltre tre ore ad aspettare una risposta ufficiale, facendoci perdere l’aereo e senza proporre una alternativa, come ad esempio togliere la batteria dalla mia carrozzina elettrica e farcela recapitare in un secondo tempo. Ho chiamato la polizia che ci ha aiutato a fare un nuovo biglietto aereo con la Ryanair che però partiva da Treviso. Ho speso 600 euro e sono tornato a casa alle 2 di notte. Da tempo sono impegnato nella battaglia per i diritti delle persone con problemi di mobilità e di autosufficienza, porterò l’accaduto nelle sedi opportune affinché altri disabili non subiscano questa violenza gratuita, quello che è accaduto è ingiusto”.
Intanto la compagnia aerea Volotea si è scusata per quanto accaduto allo sportivo disabile che non è stato imbarcato a causa di un errore nell’identificazione della tipologia di batterie della sedia a rotelle. “Questo tipo di dotazioni, fondamentali per le persone con disabilità, possono diventare pericolose a bordo. Volotea, così come altre compagnie aeree, prevede procedure in accordo con il regolamento aereo al fine di perseverare la sicurezza di tutti i passeggeri – precisa Volotea -. Sfortunatamente, l’ispezione delle batterie non ha portato alla corretta identificazione delle stesse. Volotea ha immediatamente preso contatti con il passeggero, scusandosi per l’accaduto e offrendosi di rimborsare il costo del suo biglietto e le spese sostenute dal passeggero per rientrare a Palermo con un volo alternativo. La compagnia ha già cominciato a implementare le procedure interne per migliorare l’imbarco e la corretta identificazione di questo tipo di batterie, facendo tesoro di quanto successo”.