“L’impegno per i diritti sociali è rimasto immutato, lo abbiamo ereditato e lo portiamo avanti nella nostra iniziativa quotidiana a livello regionale e nazionale. Forza Italia è viva e con il risultato raggiunto alle recenti elezioni europee, con il 2% in più rispetto alle politiche, dimostra di mantenere il consenso perché continua a portare avanti le battaglie di libertà e di tutela dei diritti civili”. Lo ha detto a TgCom24 il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani.

“Parola libertà era e rimane nel Dna di Forza Italia”

Il governatore dell’Isola ha continuato: “La parola libertà era e rimane nel DNA di Forza Italia. Moltissime volte l’ho sentita pronunciare a Silvio Berlusconi, con il quale ho condiviso tanti anni di impegno. Libertà significa anche convivenza sociale accettabile all’interno delle carceri. Da presidente del Senato ho girato varie strutture carcerarie, sottolineando più volte che un paese civile si misura anche sulla qualità della vita là dentro. Forza Italia – ha concluso – è viva su questi temi e su quelli dei diritti delle persone. Ancora oggi in Forza Italia vige la regola della libertà di coscienza sui temi etici. Una lezione che abbiamo avuto da Berlusconi e che Tajani con grande senso di responsabilità, autorevolezza e credibilità sta portando avanti e i risultati delle europee lo dimostrano”.

Anche se Schifani non lo nomina mai, sembra essere una risposta alla polemica di Gianfranco Micciché che ieri ha ufficializzato l’addio a Forza Italia per andare all’Mpa dicendo “Forza Italia rimane il mio riferimento nazionale, ho contribuito a fondarla con Silvio Berlusconi e resterà sempre nel mio DNA. La FI concepita in Sicilia da Berlusconi non esiste più. Non c’è più traccia di quel partito liberale che per anni ha portato avanti i veri valori democratici”.

Micciché continuò parlando di quanto successo pochi giorni prima in consiglio comunale con uno scontro sulla mozione per la trascrizione dei figli delle coppie omogenitoriali: “Non mi identifico in un partito che non riesce neanche a discutere dei diritti civili, basti pensare a quello che è accaduto recentemente in consiglio comunale a Palermo” continua Micciché riferendosi alla polemica sulla mozione che riguarda la trascrizione die figli delle coppie arcobaleno, finita al centro di uno scontro politico”.

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