Dubbi sulle nomine dei dirigenti della Regione. A metterli in luce è il deputato del Partito Democratico Nello Dipasquale a seguito di una recente sentenza di Cassazione. “Serve una riforma”, dice, pena l’illegittimità delle nomine e danni economici per la Regione.
La sentenza della Cassazione su nomina dirigenti
“La nomina dei dirigenti di terza fascia è illegittima e a dirlo è anche la Corte di Cassazione. Eppure il governo ha deciso di ricorrere a questi dirigenti per attribuire gli incarichi apicali nella maggior parte delle strutture regionali. Occorre un’immediata riforma della dirigenza”. Lo dice Dipasquale dopo la lettura di una recente sentenza della Sezione lavoro della Suprema Corte di Cassazione che proprio nei giorni scorsi ha depositato una sentenza sul ricorso di un dirigente regionale che dopo essere stato dirigente generale ricorreva contro il mancato rinnovo della nomina.
Riforma dirigenza necessaria
La facoltà di “nominare come dirigenti generali, oltre ai dirigenti di prima fascia ed ai soggetti esterni, i dirigenti dell’amministrazione regionale in possesso dei requisiti ivi specificati va comunque ristretta ai dirigenti di seconda fascia”, si legge nella sentenza che prosegue: “Altrimenti, non avrebbe alcun senso la disposizione di cui all’art. 9, comma 4, della l. n. 10 del 2000”, la norma che prevede cioè che si possa attribuire l’incarico di dirigente generali nel limite di un terzo ai soli dirigenti di seconda fascia.
Riforma urgente per evitare illegittimità
“Mi trovo costretto a intervenire mio malgrado, ancora una volta – afferma Dipasquale -, sulle procedure di affidamento degli incarichi di direzione generale su cui già in precedenza avevo segnalato forti dubbi di legittimità. Ma in questi anni – prosegue – nulla si è mosso e adesso la Regione ha pubblicato un atto d’interpello ossia fa un atto d’interpello valido solo per i dirigenti di terza fascia, ossia, valido solo per coloro che secondo la pronuncia della Suprema Corte non possono essere beneficiari dell’atto d’interpello. La norma regionale è chiara. Occorre quindi intervenire presto per evitare che sull’amministrazione ci sia l’ombra dell’illegittimità e qualche danno economico. Serve una riforma”.
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